VOLLEY A1 – La Biosì Indexa Sora si arrende contro la Bunge Ravenna dell’ex coach Soli
Contro i fantasmi di un passato più o meno recente, la Biosì Indexa Sora non ce la fa e lascia i 3 punti disponibili alla Bunge Ravenna. Alla guida della pericolosa compagine romagnola due volti notissimi al popolo bianconero: il primo allenatore Fabio Soli e il secondo Giuseppe Patriarca. E’ 0-3 tra le mura del PalaGlobo per l’ultima giornata casalinga, nonché la penultima di regular season. MVP del match lo schiacciatore Van Garderen, mentre ad aggiudicarsi il premio del pubblico l’opposto Torres.
Al fischio d’inizio coach Bagnoli schiera Seganov al palleggio opposto a Miskevich, Gotsev e Mattei al centro della rete, Rosso e Kalinin sulle bande, Santucci libero. Mister Soli risponde con la diagonale Spirito – Torres, Ricci e Bossi i centrali, Lyneel e Van Garderen i martelli, Goi libero.
A dare lo start al “match contro il passato” è Rosso che la mette giù centralmente, presto ribattuto dagli uomini del suo ex coach Soli. Alla bomba di Torres si oppone efficacemente Santucci, ma è il muro di Spirito ad avere la meglio e a mandare in vantaggio gli ospiti. Il block di Kalinin ritrova il pari, poi è l’ace di Mattei a ribaltare la situazione in favore volsco. E’ la pipe di Rosso a far lampeggiare il +2 in un set molto combattuto: il surplus è difatti esiguo e la Bunge riesce subito ad agganciare i casalinghi. E’ tosta per entrambe le formazioni venire a capo di una bagarre entusiasmante per il pubblico quanto sfiancante per gli atleti, impegnati in scambi veloci e ritmi serratissimi. I ravennati, però, hanno quel quid in più che riesce a spingerli sul 10-14. L’errore in battuta di Ricci lascia ai bianconeri la chance di recuperare una lunghezza, purtroppo Gotsev imita il proprio simile e il divario resta lo stesso. Anche Miskevich prende male le misure da fondo campo, Torres gioca sulle mani del muro ed è 16-22. Quando Sora riconquista il servizio, Bagnoli da fiducia a Marrazzo e al suo colpo insidioso: la risposta di Torres è però perentoria e mette l’ipoteca sul periodo. Proprio sul più bello per i romagnoli, i laziali li infastidiscono con l’ace di Seganov e la pungolata di Rosso, sebbene non basti a cambiare le sorti del tempo, intascato dunque da Ravenna sul 21-25.
Anche il secondo game si instrada sulla rotta dell’equilibrio, con una marcatura per parte. Torres, in diagonale, segna il doppio vantaggio, mentre nella metà campo sorana fa il suo ingresso Tiozzo per Kalinin. Dai 9m Van Garderen mette giù quella sfera che aggiunge peso al bottino della Bunge; Miskevich cerca di sistemare le cose con una parallela, ma la Biosì Indexa fatica ad uscire dallo stagno del gap sfavorevole. Il servizio out di Rosso si traduce nel 9-13, Tiozzo gestisce male la palla sull’azione successiva e colpisce l’asticella. Del suo ce lo mette un Torres praticamente implacabile, cui risponde, appena gli è possibile, Gotsev in veloce. Anche lo sforzo di Tiozzo sul lungolinea non basta, vanificato dalla mancata copertura. Ricci piomba con un primo tempo a corrugare ulteriormente le fronti bianconere; Rosso, d’esperienza, lavora per il cambio palla, cercando di spezzare il trend ravennate. La compagine romagnola è però davvero una brutta bestia e chiude il parziale sul 20-25 ringraziando Kalinin per il suo servizio out.
Al terzo set è certamente molto difficile per la Biosì Indexa risalire la china e sperare nella “remuntada”. La Bunge parte già col piede sull’acceleratore, bramosa di mettere fine ai giochi senza allungare la partita. La retroguardia sorana perde l’attimo e diventa un campo aperto per l’offensiva nemica. Il mani out di Miskevich è un blando calmante per le agonie casalinghe, infiammate successivamente dalla pipe di Lyneel per il 6-9. Rosso si fa carico delle responsabilità lirensi e da la sveglia ai compagni: con sacrificio e spirito operaio, Sora riesce ad agguantare gli ospiti sul 12 pari. Gotsev, finalmente, trova il vantaggio di misura per i suoi direttamente dai 9m, conservato dal primo tempo di Mattei. E’ nuovamente guerra, con la Biosì che, incitata dal proprio pubblico, torna a crederci: si viaggia di punto in punto, da una parte e dall’altra. Coach Bagnoli, in cerca di energia fresca, ripropone Tiozzo per Kalinin: dopo la breve parentesi positiva, la Biosì torna sotto, trafitta dagli attacchi del reparto offensivo ravennate in grande spolvero. Quando tutto è oramai perduto, il giovanissimo Lucarelli subentra a Miskevich, ma la Bunge suggella la sfida sul 18-25 che vale lo 0-3.
Cristina Lucarelli