Una ragazza, proprio come noi; che prendeva il treno, proprio come noi. Ogni mattina, ogni pomeriggio, migliaia di persone sono costrette a prendere il treno presso la stazione di Colleferro, per recarsi a lavoro, a scuola, all’Università; nessuno di noi può arrendersi che li, ad aspettarci, possa esserci un bagordo immigrato ubriaco, energumeno e violento, senza etica né morale e che non si faccia problemi a picchiare una ragazza indifesa. Succede anche questo però, nell’era boldriniana dell’Accogliamo tutti, che una ragazza venga violentemente percossa e malmenata con efferata violenza da chi, li, non doveva esserci più già da un pezzo, visti i numerosi reati già commessi tempo addietro. E cosa accadrà, ora? Semplicemente, NULLA: il “signore” verrà, forse, solo rimandato a processo e rilasciato a piede libero in attesa di giudizio, con la possibilità di continuare a far quel che vuole indisturbato ed ampliando ulteriormente il proprio curriculum criminale; la stazione di Colleferro continuerà ad esser un porto di mare ben lontana da quella piccola oasi di paradiso immersa nella campagna tra Roma e Frosinone che persino il Vate, Gabriele D’Annunzio, immortalò nei propri versi; una ragazza si dovrà fare dieci giorni di prognosi per le percosse ricevute, in barba a tutte le smielate frasi dell’otto marzo è la cittadina di Colleferro attenderà, senza muover dito, che accada il prossimo fatto di cronaca nera.
Forza Nuova Frosinone