FROSINONE – Un Comitato a sostegno dell’imprenditoria ‘rosa’
Il Comitato per l’Imprenditoria Femminile, istituito presso la Camera di Commercio di Frosinone, è al lavoro per l’edizione 2017 del “Premio donna impresa” che si terrà nel mese di Maggio. Sono già moltissime le adesioni al bando da parte di imprese “rosa” che, non operano solo nel settore crescita come quello dell’estetica, ma anche nei comparti fino a pochi anni fa di esclusiva competenza maschile quali edilizia e agricoltura. Il Comitato continua ad offrire un prezioso contributo, con l’obiettivo di sostenere il percorso delle imprenditrici, seguendone l’iter sin dallo start-up. A cadenza quindicinale il collegio, presieduto da Luisa Magnante, si riunisce per analizzare lo stato e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile che, in Ciociaria, rappresenta ormai una realtà consolidata. Secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, infatti, le aziende guidate da donne sono il 17%, dato superiore rispetto alla media nazionale che si attesta al 14%. All’interno del Comitato sono rappresentati tutti i settori economici, dall’agricoltura all’industria, dall’artigianato al commercio, dai servizi di imprese alla cooperazione fino al credito. Un ruolo fondamentale è quello ricoperto dalle organizzazioni Cgil, Cisl e Uil che hanno designato Anita Tarquini (della segretaria Uil, foto), quale riferimento sindacale per le imprese al femminile: “Non tutte le camere di commercio d’Italia – sottolinea la Tarquini – hanno al proprio interno la parte sindacale, utile per dare supporto in materia di assunzioni e contratti di lavoro. Attraverso il Comitato per l’Imprenditoria Femminile tocchiamo con mano, ogni giorno, le difficoltà che vive la nostra economia ma, allo stesso tempo, notiamo la crescente capacità delle donne di rimboccarsi le maniche e, grazie ad un pizzico di fantasia, avere successo anche nel campo nell’impresa nonostante abbiano l’incombenza di doversi occupare della famiglia. In questi ultimi anni le donne hanno dimostrato di sapersi rimettere in gioco più dell’uomo, in tante occasioni hanno rilevato attività in fallimento, rimettendole in corsa, sapendo come fare per ottenere, ad esempio, i preziosi fondi europei che spesso sfuggono”.
La rappresentante della Uil descrive una realtà completamente nuova: “Fino a qualche anno fa le donne erano solamente dei prestanome di imprenditori uomini, oggi invece, sono loro alla guida delle aziende, fanno corsi di aggiornamento, dimostrano una grande carica e nessuna paura di competere. A causa della grave disoccupazione maschile, hanno raddoppiato gli sforzi e creato nuova occupazione”.