PIEDIMONTE S.GERMANO – Comizio alle case popolari, bagno di folla per Ettore Urbano

Un incontro con i cittadini del popoloso quartiere che ha suggellato, in maniera sempre più marcata, il passo in avanti della lista Azione Comune.

“La nostra lista ed il nostro logo parlano di un’azione comune, di una comunità gioiosa. Orgogliosa di se. Il nostro è un percorso, non è un laboratorio, in quanto la nostra città non si può più permettere di sbagliare: giovane in politica non è sinonimo di garanzia di buona amministrazione. Lo abbiamo provato, non è andato: occorrono persone capaci, con un leader capace di unire e fare sintesi altrimenti il risultato è il commissariamento.
Mai Piedimonte, nella sua storia, ha avuto un commissario dovuto ad una sfiducia, ed è da qui che dobbiamo ripartire”. Ha esordito Urbano dinanzi alla folta platea.

“Ho avuto il coraggio, dopo due anni di assenza, di rimettermi in gioco. Il mio è un impegno serio: occorre ripartire dai problemi macroscopici, come la raccolta rifiuti che non funziona nei grandi condomini, dai disservizi ACEA ma anche dalla cura del verde pubblico e della tutela dell’ambiente e ciò  lo dobbiamo fare con le ristrettezze economiche di un comune che non vive attualmente una situazione rosea.

Il mio è un impegno serio e lo prendo assieme a tutti voi. Il mio è un obbligo morale per l’amore della nostra comunità.
Non si possono far passare messaggi che questa cittadina è all’anno zero in quanto questo non è vero.
Non sono qui, in questo luogo a me caro, a chiedere il riconoscimento per quanto fatto da presidente dell’Ater: ho fatto solo il mio dovere. Certo è che da quando non sono più presidente dell’Ater ci sono lavori incompiuti, problemi e lamentele.

Guardando al di là dello steccato mi viene da chiedere come si possa affidare il destino dell’amministrazione comunale, il nostro destino e quello delle nuove generazioni, a questi che si definiscono ragazzi. Loro si definiscono ragazzi, e solo quattro mesi prima qualcuno di questi scriveva che non era stato fatto nulla e quel poco fatto male ed oggi invece a difendere l’operato della vecchia giunta. Insomma ragazzi alquanto confusi.

Ma purtroppo per loro e per noi che li abbiamo visti all’opera, questi ragazzi hanno già dimostrato il loro spessore, la loro capacità pari allo zero di governare. Allora cari cittadini capite bene questo e decidete serenamente. Non possiamo accettare questo loro progetto. Non sappiamo la loro reale intenzione.

La situazione disastrosa in cui si trova il comune è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo un bilancio tecnico che taglia i capitolo del 50 e del 60 per cento, perché il commissario deve far quadrare i conti disastrati lasciati dalla vecchia giunta.

Le nostre domande alla loro lista sono:  come mai oggi non vi presentate e difendete il vostro sindaco Enzo Nocella? Perché non è sul palco con voi?
Tutti sappiamo che Ferdinandi avrebbe fatto di tutto per essere candidato a sindaco. Chi prima stava con lui era osannato; ora non è più tale. Come mai?.

Siate liberi. Piedimonte è la città del “lavoro”, è una città operosa, all’avanguardia mondiale e non possiamo rischiare di farla diventare città della schiavitù. Non commerciate il lavoro, che è dignità, futuro. Siate liberi, siate indipendenti. Noi stigmatizziamo i metodi del clientelare: il lavoro è libertà.

Noi prendiamo le distanze da ogni forma clientelare, fatelo anche voi.

Non possiamo perdere il treno dello sviluppo, in questo momento Piedimonte ha bisogno di una classe dirigente capace ed è per questo che dobbiamo mettere mano al piano regolatore con tempi certi e con una conferenza programmatica che ridisegni la nostra città. Dobbiamo completare le cose già avviate fino a 2 anni fa.
Dobbiamo completare l’adeguamento delle strutture comunali alle nuove forme di energia rinnovabile Basti vedere il palazzo comunale. Sulla sicurezza va adeguata la videosorveglianza. Per fare ciò dobbiamo relazionarci con la Regione e la Comunità europea, perché con le nostre casse non andiamo da nessuna parte.
Ancora. Sull’agricoltura, abbiamo esempi di agricoltori innovativi, i quali non si sono attivati per avere fondi perduti per ristrutturare capannoni, per acquistare trattori o aprire macellerie e affitta camere. C’è stato un impegno di alcuni imprenditori che hanno realizzato serre fotovoltaiche ed è questo il percorso da seguire.
Sulla cultura c’è molto da fare ringraziamo il commissario per l’intitolazione del ceppo ai polacchi.

Occorre un impegno serio e costante, con le certezze professionali che ognuno di noi porta con se. Per quanto mi riguarda cari amici, rimarrò quello che sono. Non mi sono mai sentito un professionista della politica e non ho mai dovuto fare il porta borse. Vivo di altro e la politica è una passione. Una vera passione. I nostri avversari ci diano risposte. Ci spieghino quali saranno le loro azioni: noi ci ridurremo le indennità e, personalmente, rinuncerò alla mia indennità. Siamo una lista trasparente, noi renderemo pubblico il nostro reddito. I nostri patti sono chiari, come le persone che sono con noi.  Tutte libere e indipendenti”.

 

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