SORA – Teatro, poesia e musica: un omaggio a Riccardo Gulia
Torna in scena la Compagnia teatrale “Riccardo Gulia”. Domenica 7 maggio 2017, alle ore 21.00, presso l’Auditorium dell’Istituto “Cesare Baronio”, la Compagnia porta in scena lo spettacolo “Cancèglie è ‘ne presebbe che se mòve. Omaggio a Riccardo Gulia”, patrocinato dal Comune di Sora.
La rappresentazione, per la regia di Luigi Mastropietro, è un piacevole mix di poesia, teatro e musica al quale oltre gli attori della compagnia prenderanno parte il M° Francesco Tatangelo, il Preside Prof. Luigi Gulia ed il coro dei pazienti laringectomizzati del Policlinico Umberto I. Tanta la musica dal vivo che avrà le voci di Marina Brandolini e Gianni Iacobelli, accompagnate dal M° Francesco Tatangelo e Luca Di Mario al pianoforte ed alla fisarmonica. Le scene sono realizzate da Luigi Gabriele e Pietro Cordone e l’organizzazione è curata da Bruno Sardellitti.
La Compagnia Teatrale “Riccardo Gulia” ha già portato in scena numerosi spettacoli, ottenendo sempre grande successo di pubblico e di critica. Con questo nuovo lavoro desidera omaggiare a 30 anni dalla morte il grande poeta sorano del quale porta il nome. Gli spettatori potranno gustare le più famose poesie di Gulia, recitate e portate in scena con garbo ed ironia. Il tutto intervallato da piacevoli momenti musicali.
Riccardo Gulia è considerato il più fecondo degli autori in vernacolo sorano. Il preside Luigi Gulia, ricordando lo zio, ha dichiarato: “La poesia di zio Riccardo canta il cuore più autentico della nostra soranità, che apre alla cordialità, all’ospitalità, ai valori della tradizione religiosa, alla contemplazione della bellezza, alla sana ironia, all’umorismo che restituisce il sorriso anche nei momenti più amari e difficili. Tra i motivi affettivi e culturali è sempre pressante il mio impegno, assunto con lo stesso zio Riccardo prima della sua morte, a curare personalmente la sua opera omnia, grazie anche alla disponibilità dei miei cugini, che di fatto mi hanno affidato manoscritti e materiali vari. Questo affinché la lingua di Sora, nobilitata dalla musicalità poetica di zio Riccardo, continui ad essere riferimento di affetti e di tradizioni, ma anche fonte di studio oltre i confini del nostro territorio. Zio Riccardo amava confessare, ed io l’ho ripetuto e scritto, “commerciante ce so’, ma sbagliate”, perché la sua vera vocazione era quella del maestro di scuola elementare. In fondo la sua poesia esprime questa attitudine a confidare insegnamenti di vita. Ricordo e ritengo che l’ intitolazione della Scuola Primaria di San Rocco è stato quasi il conferimento, post mortem, del diploma di Abilitazione Magistrale ad honorem, un riconoscimento che lo riporta sempre in vita attraverso l’intramontabilità dei suoi versi”.