BOVILLE – Assemblea dei produttori olivicoli organizzata dalla Coldiretti

“Una prima stima, ad oggi, è che la prossima stagione si concluderà con una perdita del 30% rispetto alla media annuale. Ma dobbiamo sperare che la siccità conceda una tregua, perché sennò potremo arrivare a perdere anche ben oltre il 50% della produzione”. É la previsione diffusa da Arnaldo Peroni, tecnico della Op Latium, all’assemblea dei produttori olivicoli di Boville Ernica organizzata dalla Coldiretti di Frosinone nell’azienda di Luigi Cocco. La capiente sala frantoio non è riuscita ad ospitare i tanti olivicoltori che hanno risposto alla chiamata e ai quali il direttore regionale Coldiretti Aldo Mattia ha rivolto un’esortazione categorica, invitandoli a superare il cliché del piccolo imprenditore che raccoglie e porta le olive a molire per poi rivenderle sul proprio piccolo circuito familiare. “La collaborazione tra gli operatori di filiera è la strada obbligata. Dobbiamo stare insieme, unire forze, strutture e competenze per programmare lo sviluppo integrato di un settore e vendere meglio sui mercati un prodotto che è di qualità assoluta. Non serve per forza una cooperativa. É sufficiente aderire alla Op Latium – spiega Mattia – per avere la certezza di valorizzare al meglio la produzione di zone rinomate come Boville”. La Op associa nel Lazio oltre 9.000 olivicoltori, 2.000 dei quali ciociari. Il progetto che segnerà il punto di svolta della olivicoltura regionale è l’ottenimento della Igp Roma, il marchio che aiuterà l’olio extravergine ciociaro e laziale a differenziarsi sul mercato europeo e mondiale. “Il ministero a breve ci darà una prima risposta. Il futuro del settore passa dal successo della nostra richiesta di avere una Indicazione geografica tipica” ricorda il direttore della Coldiretti di Frosinone, Pietro Greco, che ha moderato il confronto e che ha accolto al suo arrivo il sindaco Piero Fabrizi. “Continuiamo a crescere come base associativa, ma anche come capacità di commercializzazione del nostro olio. Quest’anno – spiega il direttore della Op Francesco Bosio – abbiamo riconosciuto ai nostri conferitori un valore assoluto di 7,50 euro a litro”. L’olivicoltura è in fase di espansione. “Ad Anagni sono stati impiantati 15.000 ulivi che tra qualche anno entreranno in produzione. Gli uliveti arrivano anche in pianura. La concorrenza aumenterà. Per salvaguardare il reddito aziendale – ha esortato il presidente provinciale Coldiretti Vinicio Savone – i produttori che lavorano in montagna e in collina come voi devono esaltare sempre più la qualità del loro olio, indirizzandosi verso il biologico. Un olio imbottigliato, certificato e garantito grazie al rigido processo di controllo della qualità può affermarsi senza problemi su un mercato ricco, esigente e attento come quello di Roma”.

Loris Fratarcangeli
ufficio stampa Coldiretti Lazio

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