CORI – Bambini in fuga, le… Confessioni di Mirella Serri in Biblioteca
Sabato 17 Giugno, alle ore 18:00, presso la Biblioteca civica “Elio Filippo Accrocca” si terrà un nuovo appuntamento con le “Confessioni di uno scrittore”, la rassegna letteraria promossa dal Comune di Cori, dall’Associazione Arcadia e dalla Libreria Voland di Cisterna di Latina, per ascoltare dalla voce degli autori le storie e i percorsi che si nascondono dietro ogni libro. Il prossimo ospite è Mirella Serri, giornalista, scrittrice e docente di letteratura italiana all’Università Sapienza di Roma, autrice di “Bambini in fuga”, edito da Longanesi nell’Aprile di quest’anno.
Il saggio ricostruisce l’avventurosa vicenda e le peregrinazioni attraverso l’Europa di un gruppo di 63 giovanissimi ebrei dai 6 ai 17 anni che, dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento tedeschi, attraversano la Germania e la Slovenia e riescono ad arrivare a Nonantola, paese in provincia di Modena. Qui, a dispetto del fascismo e delle campagne razziali, l’intera popolazione si mobilita per aiutarli, offrendo loro ospitalità e protezione per un anno intero. Un medico e un parroco di Nonantola diventeranno i primi italiani annoverati fra i “Giusti tra le nazioni”.
All’inseguimento degli orfani vi sono Adolf Eichmann, Adolf Hitler e il Gran Muftī, Amīn al-Husaynī, che dopo aver lasciato Gerusalemme è approdato a Berlino. Padre del radicalismo e dell’estremismo islamico, Amīn al-Husaynī ha ricevuto dal Führer l’incarico di limitare l’emigrazione ebraica dall’Europa. Per precludere ai profughi l’ultima via di scampo, Amīn al-Husaynī dà vita anche a una divisione di SS musulmane nei Balcani, ma il suo progetto non conseguirà il successo sperato e non riuscirà a coinvolgere i giovani islamici della penisola balcanica.
È una storia di eroi e di ribellione corale alle dittature, tutta italiana e al tempo stesso universale di generosità e profonda umanità, in una lotta contro il male che si rivela, con altri volti e altri nomi, drammaticamente attuale. Racconta Mirella Serri: “Oggi ci sono tanti bambini che vengono nel nostro Paese mentre noi assistiamo impotenti alla strage che sta avvenendo in Siria. Ho voluto ricostruire questa vicenda per capire il ruolo degli italiani e sottolineare il coraggio degli abitanti di Nonantola che, in epoca di leggi razziali, non ebbero alcuna diffidenza nei confronti degli orfani ebrei”.