ISERNIA – Fiera delle cipolle, disposizione… anti-alcoolica
Con propria ordinanza del 22 giugno, consultabile sul sito web del Comune di Isernia (sezione: albo pretorio online), il sindaco Giacomo d’Apollonio (nella foto) ha disposto che in occasione della Fiera delle Cipolle, nelle vie qui di seguito elencate fra parentesi
(via Giovanni XXIII; corso Risorgimento nel tratto dall’incrocio con via Giovanni XXIII e fino alla rotatoria che porta a via Umbria; via Umbria; via Testa nel tratto che conduce fino a piazza d’Uva e nel tratto che termina con l’intersezione con via Veneziale; via Veneziale; piazza Tedeschi e via Ponzio nel tratto che va dall’intersezione con via De Nicola fino all’incrocio con via Sturzo, i tratti di strada che circondano Piazza Michelangelo)
varrà il divieto di vendita di alcolici e di altre bevande in vetro e lattine, dalle ore 8 del giorno 28 giugno e fino alle ore 19 del giorno successivo.
Il divieto riguarda: le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande anche in forma ambulante, i distributori automatici, gli esercenti dei pubblici esercizi, i titolari degli esercizi di vicinato, le medie strutture di vendita, gli esercenti di vendita al dettaglio su area pubblica e privata, i laboratori artigianali alimentari con annessa attività di vendita di bevande, gli espositori artigianali nonché gli operatori professionali e non professionali che esercitano attività di vendita e somministrazione su aree pubbliche anche a carattere temporaneo, salvo che il consumo nei contenitori di vetro e/o latta avvenga all’interno dei locali e/o nelle aree del pubblico esercizio regolarmente autorizzate.
Con la stessa ordinanza è stato deciso che, durante l’intero svolgimento della manifestazione fieristica e negli stessi siti già indicati, vigerà il divieto di portare con sé, da parte di chiunque, bibite in bottiglie di vetro e/o lattine acquistate fuori dell’area perimetrata della Fiera, in cui vige il divieto di vendita.
L’inosservanza dei divieti è punita, fatta salva la rilevanza più grave per episodi costituenti reato penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria determinata tra euro 25 ed euro 500, con pagamento in misura ridotta sin d’ora fissata in euro 100, salvo spese di notifica e altri oneri di legge.