FONDI – Musica, un concerto-revival del mitico gruppo folk ‘Città di Fondi’
“Con questa opera discografica si è voluto lasciare un documento sul dialetto fondano, visto che in passato non è stata mai realizzata”. Così scrivevano la “Beat records” e la “Fonit Cetra” 33 anni fa per la presentazione del disco in dialetto fondano inciso dal Gruppo Folkloristico “Città di Fondi”.
E visto che nell’arco dei trentatré anni resta l’unica presenza discografica, i giovani di allora (insieme ai giovani di oggi) ricanteranno dal vivo le 13 canzoni che compongono l’LP.
Spettacolo da non perdere venerdì 14 luglio alle ore 21.00 nella “Villa Cantarano”, accanto alla Torretta d’Angolo di Piazza Porta Vescovo a Fondi.
II titolo dell’Album è “Mìttece la ‘nzerrima” primo brano, scritto dal compianto Domenico Purificato, è un invito alla ragazza a chiudere il suo cuore agli altri (la ‘nzerrima è la classica serratura).
La serata si preannuncia piacevole ed è stata annunciata anche una degustazione con un simpatico invito: Venerdì sera a Villa Cantarano “non venite già mangiati” perché si potrà degustare, con un misero contributo, un succulento menù fisso.
L’evento, patrocinato dal Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi, è inserito nel più ampio programma del progetto turistico “Fondi – Le Emozioni del Borgo” promosso dal Comune di Fondi in collaborazione con l’Associazione Pro Loco Fondi.
Durante la serata il Gruppo Folklorico si esibirà anche in alcuni balli tradizionali e saranno presenti due dei sette autori dei testi delle canzoni: Manfredo Di Biasio e Carlo Alberoni. Gli altri erano i compianti Salvatore Forcina, Geremia Iudicone, Antonio Parisi, Emilio Rosati e Domenico Purificato – autore anche della copertina del disco con un’opera di tecnica mista.
Le musiche e le parole riportano alla mente storia, usi e costumi della Fondi antica. Per esempio: “Ju r’cunz’l” (una specie di ricevimento che si usava fare dopo aver accompagnato il defunto al
cimitero); “Clemente j ‘antipapa” (Clemente VII, l’Antipapa eletto proprio a Fondi); “La matunàt d’ cap’dann’ “; lu s’gnurin’ parz’nal’ “; “Fùnn’ mii” e “Fumi’ d’ ‘na vot’ (veri e propri canti alla terra); “Sonne doce” e “Oi papà” (serenate e ricordi).
L’invito a partecipare è rivolto a tutti, cittadini e turisti, e l’ingresso è libero.
Le musiche di tutti brani furono composte dal maestro Emilio Rosati, anch’egli fondano come tutti quelli che parteciparono alla realizzazione del disco.