ISOLA LIRI – Malagestione delle risorse idriche, la denuncia del Comitato Acqua Pubblica
Le acque dei fiumi sono, come l’acqua potabile destinata al consumo umano, beni comuni fondamentali che le pubbliche istituzioni dovrebbero proteggere e salvaguardare, anche a tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e della salute pubblica.
Da troppo tempo assistiamo, invece, al dilagare di una gestione affaristica delle risorse idriche da parte di gruppi privati, i quali sfruttano le acque fluviali solo per realizzare ingenti profitti, con il benestare delle pubbliche amministrazioni e dei vari enti preposti alla tutela del bene acqua.
Il fiume Liri e le tanto decantate Cascate stanno pagando a caro prezzo questo andazzo scandaloso che, al di là delle chiacchiere e di qualche iniziativa propagandistica, nessun governo sembra intenzionato a fermare, a partire dal Comune fino al governo nazionale.
E’ evidente che il problema del Liri va affrontato a livello interregionale, perché è lungo tutto il suo percorso che occorre intervenire per il suo risanamento e per superare lo stato di degrado in cui è stato ridotto a causa degli innumerevoli prelievi (autorizzati e non) , scarichi, traverse, dighe e sbarramenti dislocati dalla sorgente alla foce.
E’ altrettanto evidente, però, che la cosiddetta Città dell’Acqua e delle Cascate dovrebbe essere in prima linea per impedire e, se necessario, demolire le opere e gli impianti che portano a morte sicura il fiume Liri.
E’ noto a tutti che la sistematica violazione delle leggi a tutela del deflusso minimo vitale e della portata ambientale della Cascata Grande sono la vera causa dell’emergenza permanente che affligge il Liri, che in tanti preferiscono attribuire alla siccità, così non è colpa di nessuno.
Il Sindaco di Isola del Liri, grande paladino di Acea, che dal 2003 sta rapinando i cittadini utenti del servizio idrico, ha lanciato recentemente l’allarme, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo tecnico per la situazione disperata del Liri, di cui porta buona parte di responsabilità per avere sempre favorito gli interessi delle società private che gestiscono le centrali idroelettriche nel territorio comunale.
Addirittura il Consiglio Comunale nel marzo scorso ha approvato le Convenzioni di durata trentennale con i privati, per la realizzazione di due nuovi impianti idroelettrici, tanto per promuovere “lo sviluppo sostenibile”, com’è scritto paradossalmente negli atti deliberativi.
Vogliamo ricordare al Sindaco Quadrini che sarebbe bastato far rispettare ed attuare l’Intesa di Programma siglata il 26/09/2008 tra Regione Lazio, Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno e Provincia di Frosinone, che conteneva precisi impegni, tra l’altro, per la revisione e la regolamentazione delle concessioni d’acqua, per salvare il fiume e le Cascate dal pericolo di estinzione.
Perché non chiede ai Presidenti di Provincia e Regione, peraltro del suo stesso partito, che fine ha fatto quell’Intesa stipulata quasi 9 anni fa, a distanza di pochi mesi dalle elezioni provinciali del 2009, nelle quali fu anche eletto consigliere provinciale prima della finta abolizione delle Province?
il Comitato
Mauro Capobianco