ROMA – Bagarre acqua, il ‘sospetto’ di Santori (FdI)
Non vorremmo che la bagarre che si sta consumando sull’acqua a Roma serva solamente ad allungare i tempi delle risposte al Comitato per l’acqua pubblica dopo l’esito del referendum sul tema.
Nello specifico, il presidente Zingaretti potrebbe semplicemente approfittare dell’emergenza siccità e dell’impasse che si sta creando per contrastarla e prevenirla, proprio per rinviare all’infinito la discussione sull’attuazione o meno di un voto popolare espresso in maniera chiara al quesito referendario. In questi anni, nulla è stato fatto a garanzia di una volontà dei cittadini e così la gestione del bene primario per eccellenza resta diviso tra privati, competenze pubbliche, veti incrociati e una battaglia a suon di dichiarazioni e carta bollata che si gioca sulla pelle dei romani. I cittadini, infatti, non solo pagano bollette tra le più salate d’Italia e rischiano di vedersi razionata l’acqua, ma addirittura pagano per l’inefficienza altrui, visto l’alto tasso di dispersione idrica causata dalla mancata manutenzione della rete. Zingaretti e la Raggi non si nascondano dietro l’emergenza siccità, che in parte hanno creato loro con inadeguatezza e sciatteria, e si assumano la responsabilità di dare risposte concrete ai cittadini del Lazio e di Roma.
E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.