SORA – “Questione palazzetto”: la maggioranza boccia la pallavolo

“La consistenza dell’inconsistenza”, così si potrebbe denominare quanto avvenuto ieri nella sala consiliare di Corso Volsci a Sora, durante un consiglio straordinario che avrebbe dovuto salvare gli onori della SuperLega bianconera e che invece termina con praticamente un nulla di fatto, e nemmeno troppo tra lo stupore generale. In molti, oramai disillusi dalle recenti vicende politiche, avevano previsto l’epilogo di questa storia ma non hanno disertato l’assise per presenziare ad una giunta quanto mai rivelatrice. Una sala gremita ha assistito a oltre due ore di discussione per chiarire la posizione del governo cittadino sulla “questione palazzetto” e cercare una strada per gli adeguamenti previsti dalla Lega, lavori che andrebbero esauditi entro ottobre per permettere alla Biosì di disputare le gare casalinghe nella sua terra. A chiedere la seduta i consiglieri di minoranza Luca Di Stefano, Valter Tersigni, Ernesto Tersigni e Maria Paola D’Orazio, assente giustificata nel pomeriggio di ieri. Le responsabilità balzano come palline impazzite: mentre il primo cittadino De Donatis chiarisce che “sotto la camicia c’è la canotta e non la maglia di Superman”, il consigliere di maggioranza Bruni asserisce che “il ritorno economico della SuperLega sulle attività di Sora è stato pari a zero” e che i problemi cittadini sono ben altri, come la riqualifica dei quartieri, peccato essere smentito poco dopo dal suo stesso sindaco che dichiara: “il comune di Sora è il primo sponsor dell’Argos Volley”,  provocando così la reazione dei presenti. In un consiglio dove sono state vietate le riprese al pubblico e ai giornalisti non accreditati, l’opposizione ha espresso il proprio disappunto sulla vicenda, a partire da Di Stefano che rimprovera a De Donatis proprio la scarsa concretezza: “Sora ha avuto nella sua storia una sola squadra di serie A e parliamo della Biosì. E’ grazie a questo club che il nome della nostra città viene accostato a grandi realtà e l’emergenza del PalaGlobo non è solo sportiva, ma anche valoriale ed economica, perché la società rappresenta un volano per il nostro terriorio”; al contributo del giovane consigliere si uniscono anche i fratelli Tersigni che hanno ripercorso i fatti da 13 mesi a questa parte, quando l’allora appena insediata amministrazione aveva promesso un palazzetto da 3000 posti. Ad oggi ne servono 2400, come è noto da qualche tempo, ma non c’è verso di trovare una soluzione: non ci sono fondi o voci a bilancio, non c’è maniera di arrivare ad un finanziamento di natura regionale, non ci sono più i tempi per assecondare l’iter burocratico comunale. Ernesto Tersigni chiede che la maggioranza approvi una delibera per dare mandato al sindaco di cercare un escamotage, ma la proposta è vista subito come una “strumentalizzazione”, mentre De Donatis lascia ricadere le colpe della vicenda sulla Lega. Nella discussione generalizzata non interviene l’assessore allo sport e alle attività produttive Lucarelli. Eppur si sapeva. Eppure, dalla data della promozione – maggio 2016 – era prevedibile che prima o poi questa situazione avrebbe urlato e preteso una svolta. Eppur ci si aspettava che una svolta non sarebbe arrivata, o perlomeno quella desiderata da un territorio abituato tristemente a veder morire le sue eccellenze. Il Consiglio viene sospeso, come chiesto fin dalle prime battute dal sindaco, e ci si riunisce in conferenza tra i capigruppo che incontrano patron Gino Giannetti. Poco prima della mezzanotte giunge il verdetto: prima la possibilità di restituire a Giannetti i 180mila euro che deve avere da 6 anni per i lavori già svolti privatamente alla struttura di via Ruscitto e con i quali aprire il cantiere per l’ampliamento; poi la maggioranza boccia la delibera di mandato al Sindaco. La maggioranza boccia la pallavolo.

Cristina Lucarelli

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