ARCE – Comunità Montana Valle del Liri, Spilabotte presenta interrogazione parlamentare
La Senatrice Maria Spilabotte ha presentato al Ministero dell’Interno una interrogazione parlamentare sulla gestione della XV Comunità Montana Valle del Liri.
Spiega la Senatrice Spilabotte: “Ho ritenuto doveroso presentare una interrogazione parlamentare per far luce su quello che sta accadendo alla comunità montana Valle del Liri. Il mese scorso la gestione dell’ente ha ricevuto le attenzioni della stampa nazionale, con un articolo di Repubblica e poi un servizio condotto dalla trasmissione “L’aria che tira” di “La7″, in cui si evidenziano spese pazze e sperperi. Sicuramente il fatto più eclatante è l’indizione di 9 bandi concorsuali, in un ente destinato alla chiusura, senza che i concorsi siano stati preventivamente autorizzati dalla Regione Lazio e senza sapere se si rispettano i vincoli di legge. Altra scelta estremamente discutibile è la costituzione di una fondazione, in cui il presidente Quadrini è nominato arbitrariamente membro per 10 anni. Altra questione che pretende chiarezza è relativa agli appalti dove si fa un continuo ricorso agli affidamenti diretti. Si aggiunga a questo il presunto demansionamento del vecchio responsabile finanziario dell’ente e rimborsi spese che sembrano elevati e non congrui alla distanza tra la sede della Comunità montana (Arce) e l’abitazione del presidente Quadrini (Arpino), visto che si tratta di due comuni limitrofi. Tali rimborsi oggi sono senza controllo poiché la nuova presidenza ha provveduto all’eliminazione dei badge per il controllo elettronico delle presenze degli amministratori. Siamo di fronte ad una gestione assolutamente non trasparente che merita approfondimenti. Per questo con l’interrogazione si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda intervenire, attraverso gli uffici preposti, di controllo e di collegamento con gli enti locali, affinché si proceda quanto prima al commissariamento delle Comunità montane, per completare il percorso di trasformazioni degli enti in Unioni di Comuni montani, e, nel contempo, mettere fine ad una gestione inadeguata e sprecona”.