ALVITO – Acqua Pubblica, auspici e richieste del Comitato dopo le ultime assemblee

Il Comitato Acqua Pubblica Alvito comunica la propria condivisione di intenti con i nuovi comitati cittadini, impegnati  a condurre l’azione di lotta alla gestione privatistica e vessatoria del servizio idrico.
Si auspica quindi, la formazione di un corpo unico che possa esprimere in maniera più efficace il dissenso degli utenti verso i quali il gestore ACEA continua  a manifestare l’intimidazione di “interruzione del servizio idrico”, qualora, gli stessi utenti, non provvedano a pagare bollette sempre più esagerate, che, negli anni hanno indubbiamente messo in notevole difficoltà il bilancio familiare.
Nelle assemblee dei mesi di ottobre/novembre sono state discusse le numerose criticità del sistema:
– Ancora perdite nelle tubature e condotte (ad esempio conduttura  di Macchialonga e Castello), mai risolte se non con lavori incerti di “rattoppo”,  che evidentemente non hanno niente a che vedere con i piani di investimento previsti e tanto celebrati sugli organi di comunicazione da parte del Gestore
– Flusso idrico ridotto ed erogazione dell’acqua  ad intermittenza per la maggior parte dei quartieri
– Previsione del cambio contatori e nuovi contratti malgrado ACEA ATO 5 sia in regime di gestione transitoria a fronte di ciò, a fine anno si prevedono i nuovi aumenti dell’8%, che evidentemente avranno come spiegazione i famosi investimenti di cui si ritorna a parlare ogni qualvolta vengono aumentate le tariffe.
Si ricorda ad ACEA e soprattutto alla Segreteria Tecnico Operativa (a proposito ma che fine ha fatto la STO?), che nel Comune di Alvito tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre 2017, vi è stato un periodo di non potabilità dell’acqua, e che il contratto citato sulle bollette (contratto peraltro mai stipulato e sottoscritto dalla maggior parte degli utenti), asserisce essere di tipologia “Servizio Idrico Potabile”… ma … nessun forma risarcitoria è stata prevista per la cittadinanza nel merito della non potabilità accertata, del resto, dopo l’inevitabile installazione di cassoni e pompe elettriche necessarie ad adeguare gli impianti domestici alle esigenze del normale uso e consumo, è risaputo che nessuno oramai utilizza l’acqua come risorsa potabile.
Si chiede dunque che vengano previsti indennizzi alle utenze quanto meno per la fase di divieto dell’uso di acqua potabileSi esprime infine, la solidarietà verso quelle Amministrazioni Comunali, che vorranno proseguire con coerenza l’azione di ritorno verso una gestione pubblica del servizio idrico, iniziata con la risoluzione di contratto, causa le inadempienze da parte del Gestore ACEA ATO5, formulate nella ormai nota Conferenza dei Sindaci del 13/12/2016, azione in itinere con la richiesta –  al Presidente Zingaretti – di rimodulazione degli “Ambiti Territoriali” e dunque la necessaria apertura di un tavolo tecnico per avviare una fase migliore e più bilanciata della gestione della risorsa pubblica per eccellenza.

Comitato Acqua Pubblica – Alvito

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