FROSINONE – Comune, sbloccati 600 condoni
Nell’ultima seduta, il consiglio comunale di Frosinone ha approvato la delibera, relativa alla “Determinazione dell’indennità risarcitoria prevista dall’art. 167 del D.Lgs. N° 42/04. Modifica del Regolamento di attuazione approvato con delibera C.C. N° 16/2003 come modificato dalla delibera C.C. N° 6/2006. (Pianificazione Territoriale)”. La proposta dell’amministrazione Ottaviani riguardava la modifica dell’Art. 4 del Regolamento di attuazione relativo alla “Determinazione dei parametri e delle modalità per la quantificazione dell’indennità pecuniaria risarcitoria per le opere abusive realizzate nelle aree sottoposto a vincolo paesistico”, al fine di imprimere una accelerazione nell’esame delle pratiche di condono edilizio ancora inevase, per le quali il maggior fattore di criticità, riscontrato dall’ufficio competente, risiede proprio nella definizione del cosiddetto “danno ambientale”, ovvero il secondo dei due valori economici necessari a stabilire l’indennità risarcitoria. Per gli accertamenti di compatibilità e per i condoni edilizi, sia in caso di concessioni in sanatoria rilasciate, sia ancora da rilasciare, l’indennità risarcitoria coincide, infatti, con il maggiore tra il valore del profitto, conseguito a seguito dell’abuso commesso, e il valore del danno ambientale arrecato.
Tale indennizzo si applica esclusivamente nei confronti delle piccole opere abusive (rimanendo insanabili gli abusi più rilevanti sotto il profilo ambientale) realizzate nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sia che si parli di opere oggetto di condono edilizio oppure oggetto di accertamento di compatibilità paesaggistica (condono ambientale straordinario e a regime).
L’amministrazione, infatti, su proposta del sindaco Nicola Ottaviani, ha ritenuto opportuno procedere ad una ottimizzazione ed uniformazione del metodo di calcolo del “danno ambientale” tale da permetterne una quantificazione economica con parametri oggettivi, per giungere ad importi congruenti con le caratteristiche peculiari degli abusi commessi ed avere, quindi, la maggiore uniformità ed appropriatezza possibile.
La delibera approvata, grazie alla quale ora sarà possibile sbloccare oltre seicento condoni edilizi fermi, addirittura, da trent’anni, ha tenuto conto degli approfondimenti effettuati dalla commissione consiliare per superare i costi delle perizie esterne di stima del danno ambientale, riconducendo il tutto all’interno della valutazione dell’ufficio tecnico. La delibera approvata, dunque, articola le operazioni di definizione del valore di stima riferendolo ai diversi e singoli casi in esame. In conformità con il Regolamento di attuazione, il danno ambientale viene determinato sulla base del costo presunto dell’opera abusivamente realizzata, moltiplicato per i coefficienti stabiliti in relazione alle caratteristiche del territorio vincolato ed alla normativa di tutela vigente sull’area interessata, nonché alle caratteristiche proprie dell’intervento realizzato. I criteri posti a base della perizia di stima differenziano prioritariamente le opere che hanno comportato aumento di volume e/o superficie da quelle che non hanno comportato tale aumento.
“Con questa delibera – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani – abbiamo rimosso una inerzia amministrativa che paralizzava, di fatto, i condoni, addirittura dal 1985, bloccando sia le aspettative di centinaia di privati, sia le potenzialità delle risorse economiche acquisibili dal Comune. La normativa prevedeva la possibilità di definire una serie di pratiche edilizie rimaste nei cassetti per troppi anni, mentre sarà possibile trasformare quelle criticità in nuove opportunità e piccoli cantieri sicuramente utili all’economia del territorio”.