FROSINONE – Tante proposte di investimenti ad Invitalia: Pompeo fiducioso
“La conclusione della call e le prime informazioni di Invitalia dimostrano che il nostro territorio può ancora essere attrattivo. C’è la volontà di tornare ad investire e creare sviluppo ed occupazione. Questo è stato sin dall’inizio l’obiettivo della Provincia che attraverso l’istanza presentata alla Regione Lazio ha dato avvio ad un processo che mi auguro possa realizzarsi in tempi brevi. Adesso aspettiamo le verifiche da parte di Invitalia e facciamoci trovare pronti come territorio”. A dichiararlo il Presidente della Provincia Antonio Pompeo (nella foto) commentando le notizie dell’esito della call lanciata da Invitalia per l’Area di Crisi Complessa del sistema locale lavoro Frosinone – Anagni. La call servirà ad elaborare dei bandi e studiare le forme di sostegno più adatte a chi intende investire dando maggiori premialità ai progetti che mirano ad accrescere i livelli occupazionali senza dimenticare il bacino di lavoratori che negli ultimi anni hanno perso il loro posto di lavoro.
“Sarà importante – argomenta il Presidente Pompeo – oltre alla valutazione delle proposte relative alla call, continuare a pretendere con determinazione l’attivazione di percorsi che aiutino questo territorio a creare le condizioni necessarie per lo sviluppo. Mi riferisco prima di tutto alle infrastrutture, senza le quali sarà difficile sostenere un nuovo modello capace di fare di Frosinone un punto nevralgico del sistema produttivo del Lazio, a pochi passi da Roma e di collegamento con altre importanti Regioni. E soprattutto mi auguro che sia stata recepita la difficoltà della Provincia di efficientare un servizio come quello ambientale di vitale importanza per il nostro ambiente e per lo sviluppo”.
“I numeri della call – conclude Pompeo – evidenziano che ci sono 195 proposte, di cui 19 subito cantierabili. Lavoriamo tutti insieme, come abbiamo fatto fino ad oggi, affinché, si concretizzino subito queste opportunità, senza perdere l’occasione di provare a valorizzare anche i restanti progetti. L’Area di crisi è uno strumento che può funzionare e che va esteso anche alla zona sud della nostra provincia, il cui sistema produttivo al momento è in maggiore sofferenza”.