CASSINO/CERVARO – Abusivismo edilizio, tre denunce

Il Comando Compagnia Carabinieri di Cassino, al fine di arginare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, nei giorni scorsi ha predisposto mirati servizi in tutta la giurisdizione.

Proprio a Cassino, veniva in particolare deferita in stato di libertà una 43enne del luogo per esecuzione di lavori edili in totale difformità al permesso di costruire e senza l’autorizzazione del Genio Civile, poiché realizzava in una zona periferica della Città Martire, un manufatto in cemento armato, costituito da piano seminterrato, piano rialzato, un sottotetto, con una scala di collegamento ed un adiacente portico, per un totale di circa 300 mq, in totale difformità dell’autorizzazione rilasciatagli dal comune e priva dell’autorizzazione sismica rilasciata dal Genio Civile. La struttura per un valore di circa 200mila euro veniva sottoposta a sequestro.

Sempre a Cassino, veniva deferito in stato di libertà un 33enne del luogo per realizzazione di opere edilizie in assenza di permesso a costruire, in quanto realizzava una struttura in mattoni forati di 30 mq circa, adibita ad ufficio di un’attività di rivendita di autovetture avente sede operativa appena fuori Cassino. Nel corso del controllo effettuato, i militari operanti accertavano che tre dei quattro dipendenti presenti non risultavano assunti e pertanto veniva contestata una sanzione di euro 8.000 con la sospensione temporanea dell’attività commerciale. Nel corso delle verifiche, si accertava altresì che l’attività in questione era priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa e pertanto, veniva richiesto al Comune di Cassino un provvedimento di chiusura per mancanza di requisiti previsti dalla Legge, che veniva notificato all’interessato dai militari operanti. La struttura per un valore di euro 10.000,00 circa, veniva sottoposta a sequestro.

A Cervaro veniva deferito in stato di libertà un 72enne del posto per esecuzione di lavori edili in difformità al permesso di costruire, nonché in violazione alla fascia di rispetto della distanza da osservare dalla sponda di torrente, in quanto realizzava una piattaforma in cemento di 235 mq, chiusa perimetralmente mediante l’apposizione di pali in ferro e rete metallica, accessibile da un ingresso delimitato con un cancello in ferro, in totale difformità al permesso di costruire rilasciatogli ed in violazione alla fascia di rispetto della distanza da mantenere dalla sponda di un torrente che scorre nei pressi della citata costruzione. Il piazzale in cemento, del valore di circa 3mila euro, veniva sottoposto a sequestro.  

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