FROSINONE – Diocesi, adesione alla Giornata di digiuno e preghiera
La Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino si unisce a Papa Francesco nella Giornata di digiuno e preghiera per la pace che si terrà venerdì 23 febbraio, soprattutto per la pace in Congo e Sud Sudan. Le Vicarie e le parrocchie si faranno partecipi di questo momento secondo i seguenti appuntamenti:
– Città di Frosinone.
In tutte le parrocchie, via Crucis per la pace; giornata di Adorazione Eucaristica nella parrocchia di San Gerardo (a partire dalle 8.45 e fino alla Messa delle 18); preghiera per la pace nella chiesa di San Benedetto (ore 20.30).
– Vicaria di Veroli-Boville Ernica-M.S.G.Campano: Adorazione Eucaristica per la pace, nella chiesa di S. Maria del Giglio in Veroli (ore 21).
– Vicaria di Ferentino-Supino: via Crucis con preghiera per la pace e S.Messa nella parrocchia di S.Antonio a Ferentino (ore 18); adorazione eucaristica per la pace nella parrocchia del Sacro Cuore (località Tofe) a Ferentino (ore 18); via Crucis con preghiera per la pace nella parrocchia di S.Maria degli Angeli a Ferentino (ore 21).
– Vicaria di Ceccano: iniziative nelle singole comunità parrocchiali.
– Vicaria di Ceprano: veglia di preghiera per la pace, nella chiesa di Madonna del Piano a Castro dei Volsci (ore 21, domenica 25 febbraio).
«Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo – ha detto papa Francesco nell’Angelus di domenica 4 febbraio -, invito tutti i fedeli ad una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdì della Prima Settimana di Quaresima. La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan.
Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune, ma tutti insieme». «Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, «risana i cuori affranti e fascia le loro ferite» (Sal 147,3). Rivolgo un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: “Che cosa posso fare io per la pace?”. Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno può dire concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!», ha concluso il Pontefice.