FROSONONE – Bimbo non ammesso a mensa, Palladino (PD) attacca
“L’equazione “se non paghi – non mangi” purtroppo è divenuta attuale nella città di Frosinone con il caso del bambino a cui è stata negata la possibilità di accedere alla mensa. La gravità dell’episodio, certamente non isolato, ci richiama a doverose considerazioni, a cui seguiranno doverose azioni. La prima, di natura etico-educativa: la possibilità di accedere ad un servizio mensa di qualità, indipendentemente dalla provenienza geografica, dalla condizione economica della famiglia di appartenenza, in rispetto del principio di non discriminazione e del godimento del diritto all’istruzione e alla salute, va garantita a tutti i bambini. La mensa non è solo “un servizio”, ma uno strumento fondamentale di inclusione e socializzazione per tutti i bambini, per cui privare del diritto alla mensa significa privare di un elementare diritto di socializzare e di condividere con gli altri coetanei un pezzo di vita scolastica, che, tra l’altro, contribuisce alla diffusione di buone pratiche alimentari. La seconda considerazione è di natura socio-politica: se sono legittimi gli interventi di contrasto alla morosità, non devono mai mancare però altrettanti, e più importanti, interventi di sostegno alle famiglie disagiate. Mai, in nessun caso, un bambino deve essere discriminato ed escluso, e la scelta della cooperativa di ristorazione individuata da Comune di Frosinone di rivalersi sul bambino di una scuola cittadina evidenzia gravemente tutta la debolezza di una classe politico-amministrativa non in grado di far valere altrimenti le proprie prerogative”.
Lo dichiara in una nota il Segretario del Circolo del Partito Democratico Andrea Palladino.
“Le strategie di recupero crediti del Comune di Frosinone – continua Palladino – devono operare per altri canali, e non con strumenti che prevedano il coinvolgimento dei bambini e li discriminino. Prassi vergognose, diseducative, che non fanno altro che aumentare le diseguaglianze sociali, facendo ricadere il peso delle difficoltà economiche dei genitori direttamente sulle spalle dei loro figli. Il Comune di Frosinone è assente negli investimenti per servizi sociali e per l’istruzione: tutto è a carico del cittadino, ovviamente di chi può permetterselo. Serve una politica di incentivi e agevolazioni per le fasce deboli, una politica che non metta in atto misure discriminatorie, una politica che offra a tutti i bambini il pieno godimento del servizio di refezione scolastica in quanto strumento di tutela e promozione del diritto all’istruzione, e alla salute. La commissione preposta si è riunita lunedì su iniziativa del capogruppo Pd Angelo Pizzutelli, per dare un deciso contributo, affinché simili situazioni socialmente penalizzanti non accadano più”.