CASERTA – Alteravano i dati dei rifiuti smaltiti per truffare tre Comuni: nei guai un imprenditore e un dirigente municipale

Sequestrati dai Carabinieri di Caserta e Maddaloni beni per oltre 2 milioni di euro dal patrimonio di un imprenditore campano, titolare di una ditta di smaltimento rifiuti di natura organica provenienti dalla raccolta differenziata. A suo carico l’accusa di truffa aggravata e falso a danno dei comuni di Caserta, Maddaloni e San Nicola La Strada. Venivano in particolare alterati i dati effettivi del peso dei rifiuti che le aziende facenti capo all’uomo smaltivano: risultavano, infatti, ben superiori, esclusivamente sulla carta, i quantitativi di immondizia lavorata rispetto all’entità reale. La prova del nove è arrivata quando i medesimi Comuni truffati, interrotto ogni rapporto di committenza con le imprese infedeli, constatavano per l’espletamento del medesimo servizio una spesa inferiore di circa un quarto per Maddaloni e Caserta (18% e 25%) e, addirittura, del 56% in meno per San Nicola La Strada (da 328.000 chilogrammi a 193.000, per un totale di 303.000 euro di aggravio contro i 662.000 di Maddaloni e il milione abbondante – 1.214.235 – di Caserta).
Indagato per truffa e falso anche un dirigente del Comune di Caserta, attivo nel settore ecologico dal 2008 al 2015.

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