FROSINONE – Al “Refice” cresce l’attesa per il concerto finale del Mini Glomus Camp

La settimana dedicata dal Conservatorio di Frosinone ai suoni e alla musica dal mondo con il Mini Glomus Camp, terminerà venerdì 13 aprile, alle 19.30, con il concerto finale, aperto a tutti. Dallo scorso lunedì, l’istituto di alta formazione di viale Michelangelo è protagonista di presentazioni, sessioni di improvvisazione e laboratori finalizzati alla preparazione dell’evento in scaletta venerdì, che vedrà sul palco tre ensemble e un’orchestra di ispirazione multiculturale, nello spirito stesso del Camp. Glomus, del resto, è una rete internazionale per l’istruzione superiore nata per diffondere le musiche provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa è realizzata con il coordinamento della professoressa Lucia Di Cecca, referente per il “Refice” dei progetti per l’internazionalizzazione (Working with music, un vero e proprio “ponte” tra formazione e mondo del lavoro in Europa, ed Erasmus+), con la partecipazione dell’Universidade Federal Do Rio Grande Do Norte di Natal (Brasile), la Royal Academy Of Music di Aarhus/Aalborg (Danimarca), la Sibelius Academy di Helsinki (Finlandia) e la University Of Cape Coast del Ghana. “Con il concerto finale di venerdì – ha dichiarato il Direttore del “Refice”, M° Alberto Giraldi – si chiuderà un mini Glomus Camp che ha visto riuniti studenti di diverse nazionalità. Questa manifestazione segna un importante passo nella ricerca dell’unione e del confronto, sul piano culturale e musicale, di giovani provenienti da Paesi anche geograficamente distanti ma che riescono a trovare un punto d’incontro sul piano musicale. Sono molto contento del successo di questa manifestazione e mi auguro che sia possibile ripetere, anche in futuro, eventi analoghi, per importanza e spessore culturale, al mini Glomus camp”. “Il Conservatorio di Frosinone – ha sottolineato il Presidente, prof. Domenico Celenza –  sostiene, da tempo, la necessità di promuovere la comunicazione interculturale e lo sviluppo delle competenze anche organizzative degli studenti, all’interno di un sistema formativo in grado di cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione: l’istituto, dunque, non poteva che sposare pienamente gli obiettivi posti dal progetto Glomus. Anche grazie all’intenso lavoro compiuto, in tal senso, dalla professoressa Di Cecca, il Refice si è confermato non solo luogo deputato alla divulgazione di conoscenza e di alta formazione, ma anche promotore di riuscite esperienze di condivisione e scambio interculturale”.

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