PALIANO – 25 aprile, studenti protagonisti della celebrazione
Anche quest’anno, nel comune di Paliano, la festa di Liberazione è stata celebrata in maniera innovativa. Oltre alla consueta deposizione delle corone d’alloro nei monumenti ai caduti di piazza XVII Martiri, viale Umberto I e in contrada S.Maria, gesti evocativi accompagnati dal picchetto d’onore da parte della polizia penitenziaria e le note della Banda musicale “Città Di Paliano”, la prima parte della mattinata è stata dedicata all’evento conclusivo de “L’Europa di Ventotene”. Il progetto, promosso dall’assessorato alla Cultura, ha interessato gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Paliano, ed è stato condotto dalla dott.ssa Viviana Minori. Scopo del progetto è stato sensibilizzare i giovani sulle tematiche relative alla cittadinanza europea e ai diritti fondamentali, al fine di favorire la partecipazione attiva alla vita dell’Unione per contribuire al dibattito sul futuro dell’Europa. Gli studenti, dopo diverse lezioni, iniziate nel mese di febbraio, in cui hanno affrontato il periodo della seconda guerra mondiale, la lotta partigiana, la storia del carcere di Ventotene con riferimento al partigiano antifascista Roberto Giannetti e naturalmente ad Altiero Spinelli, si sono recati qualche settimana fa nell’isola di Ventotene, toccando con mano ciò che fino a quel momento era stato tema di dibattito e discussione. Durante i festeggiamenti del 25 aprile, infine, quegli stessi studenti, vestendo i panni di “professori per un giorno”, hanno relazionato di fronte al pubblico la loro esperienza, gli argomenti appresi, le discussioni nate in questi mesi. Inoltre sono stati anche i protagonisti di un cortometraggio, realizzato dal dott. Luca Bertucci. L’intero lavoro ha raccolto gli applausi del pubblico presente ed è stato elogiato dal dott. Francesco Gui, presidente del Movimento federalista Europeo del Lazio.
«Di fronte ai crescenti sentimenti antieuropeisti – ha spiegato il sindaco Domenico Alfieri – è encomiabile il puro desiderio di conoscenza di tutto ciò che invece è stato il fondamento della promozione dell’unità europea. Il progetto portato avanti dai ragazzi e presentato in questa giornata così importante, ci dà l’occasione di riflettere sui valori fondanti la nostra democrazia, primo fra tutti quello della libertà, che nel nostro Paese non è stata acquisita come un dono, in modo indolore, ma è stata conquistata con sacrificio nel difficile periodo della Resistenza e della Guerra. A noi adulti spetta rinnovare quel valore continuamente, facendo memoria oggi più che mai della nostra storia. E un progetto del genere, grazie al quale i più giovani hanno modo di ricordare da dove veniamo e da dove vengono le loro odierne libertà e i loro diritti, non ha prezzo. Vorrei ringraziare, a conclusione di questa giornata, l’istituzione scolastica, il prof. Gui, la polizia penitenziaria, la banda “Città di Paliano”, la Protezione Civile, la Croce Rossa che è custode della bandiera dell’associazione Caduti e dispersi in guerra, l’associazione dei bersaglieri e tutti gli altri che sono intervenuti».
«Questo progetto – ha commentato il vicesindaco e assessore alla Cultura Valentina Adiutori – dimostra una sinergia fra amministrazione comunale e istituzione scolastica che prosegue con ritmo serrato da diversi anni. Siamo orgogliosi infatti che da quattro anni siamo riusciti insieme a portare avanti progetti dedicati a un particolare periodo storico per il nostro paese, incentrati ogni volta su un aspetto diverso ma che è sempre parte di un momento buio della storia italiana. Queste iniziative nascono dal nostro desiderio di diffondere semi di consapevolezza di ciò che è stato affinché a germogliare sia il ripudio di ogni forma di violenza, disuguaglianza e sopruso verso l’altro. Presentare la conclusione di questi progetti proprio il 25 aprile, infatti, ha un duplice fine: innanzitutto celebrare i caduti non solo con gesti simbolici, ma anche un lavoro di studio e di elaborazione su quelle che sono state le loro gesta. Ma è nostro scopo, allo stesso tempo, condurre per mano i giovani in questa giornata con spirito di consapevolezza e coscienza. Le scelte grandi e piccole di ognuno di noi, nel quotidiano, sono importanti e bisogna metterci non la pancia ma testa e cuore restando sempre umani. Ringrazio tutti i ragazzi che hanno partecipato, la dott.ssa Minori per aver seguito minuziosamente il progetto in ogni sua parte, il dott. Bertucci per la collaborazione e i docenti per la disponibilità dimostrata».
L’assessore Simone Marucci, che ha collaborato al progetto, ha espresso questa riflessione: «25 aprile: la tregua continua. È una tregua edificata sulla morte dei soldati, dei partigiani, dei civili, ed oggi assume un significato diverso. Tregua non è purtroppo sinonimo di pace, continuiamo a produrre e vendere armi, a dare sostegno ad interventi militari, mentre la politica continua ad alimentarsi di antichi concetti fondati sul nazionalismo forgiando nella fucina odio e paura. Paura dello straniero, più precisamente paura di tutto ciò che è diverso. La tregua su una nazione non è la pace, ma è soprattutto spostare il fronte per continuare ad alimentare il seme dell’odio. Il baratro dell’ipocrisia in queste giornate è sempre nascosto dietro la foglia di fico, perché guardare in faccia la realtà e riuscire ad essere protagonisti di un tempo risulta difficile. Come accadde durante il fascismo, il nazismo, sembra sia conveniente essere anestetizzati e fuori da un tempo storico. È conveniente ragionare su fatti avvenuti 70 anni fa senza fare comparazioni, perché l’imbarazzo sia celato dietro la coltre Delle nostre antiche debolezze. Attenzione!! non commettiamo l’errore di sentirci sempre dalla parte giusta. Anche se i missili e i reticolati sono calati su un fronte spostato di km, rimane intatta l’amarezza e la lucidità follia di ieri mai sopita. I soldati, i partigiani i civili morti ieri e oggi continuano a camminare sulle nostre gambe, in attesa che la tregua si trasformi in una pace vera. L’europeismo è un antidoto importante contro il male rappresentato dai nazionalismi»