ALVITO – Castellinaria, Festival Teatro Pop dal 21 luglio

 
Dal 21 al 27 luglio, nella splendida cornice del Castello di Alvito, in Valle di Comino, debutta la prima edizione di Castellinaria – Festival di Teatro Pop. L’iniziativa è ideata e promossa dalla Compagnia Habitas in collaborazione con Ivano Capocciama e con il patrocinio della Regione Lazio, la Provincia di Frosinone e il Comune di Alvito.
 
Il nome:
La rocca di Alvito è a tutti gli effetti un castello sospeso in aria, che domina il paese e la valle dalla cima della collina. Il nome Castellinaria gioca su un doppio significato. Da una parte c’è la voglia di progettare, di esplorare nuove forme di condivisione, di sognare in grande. Dall’altra si riprende il modo di dire fare castelli in aria ma girato in positivo. Si parte da una base solida, da un castello che già c’è.
 
La location e gli obiettivi:
Il Castello di Alvito è una vera e propria rocca che sembra galleggiare sopra la Valle di Comino. Il festival Castellinaria è un’occasione per tracciare un ponte tra le energie teatrali contemporanee e le realtà locali, creare una sinergia e una nuova comunità.
L’iniziativa nasce dalla voglia di animare e valorizzare il territorio della Valle di Comino attraverso la nuova drammaturgia e lo spettacolo dal vivo. In costante dialogo con il territorio, Castellinaria mette in comunicazione aziende agricole e vinicole con la musica e il teatro, esaltando un insieme unico di cultura, arte e sapori, tipici del luogo.
 
Durante tutta la durata della manifestazione, ogni sera, a partire dalle 19.00, il borgo del castello sarà animato da stand enogastronomici, tavolate sotto le stelle, giochi tradizionali per adulti e bambini. Dopo gli spettacoli, gli stand rimarranno aperti e la serata proseguirà con la musica.
 
Gli spettacoli:
A dare il via alla prima edizione di Castellinaria, sabato 21 luglio, alle 21.30, è lo spettacolo E quindi uscimmo a riveder le stelle, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. Giorgio Colangeli, accompagnato da brani musicali scelti, composti e eseguiti alla chitarra da Tommaso Cuneo, recita a memoria i primi sei canti del Purgatorio. Si prosegue domenica 22 luglio, ore 21.30, con il Teatro d’Arte dei Burattini di Fulvio Cocuzzo, mastro burattinaio della Valle di Comino; meravigliose scenografie con quinte e fondali mobili riproducono un ambiente teatrale tradizionale all’interno del quale si muovono, come attori della Commedia dell’Arte, i grandi burattini di legno, realizzati a mano con antica sapienza artigianale.
Il 23 luglio, alle 21.30, è la volta della Compagnia Habitas, che presenta al pubblico di Alvito lo spettacolo L’imbroglietto – Variazioni sul tema, un omaggio a Karl Valentin e Liesl Karlstadt. In scena Livia Antonelli, Valerio Puppo e un MacBook, testo e regia di Niccolò Matcovich. Karl e Stadt, due buffi personaggi con sembianze di clown, reinventano una lingua e creano una precisa partitura di movimenti e azioni che dà vita al fantasmagorico turbinio di variazioni dello sketch iniziale.
Martedì 24 luglio, alle 21.30, si continua con la giovane compagnia Fartagnan Teatro, con lo spettacolo APLOD di Rodolfo Ciulla, in scena Michele Fedele, Matteo Giacotto, Ivo Randaccio, Federico Antonello: in un futuro non troppo lontano, il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video. Siti come YouTube sono stati chiusi e dichiarati fuorilegge. Nei meandri del web però esistono siti pirata dov’è ancora possibile condividere video. Il più famigerato di tutti è APLOD…
Il 25 luglio, alle 21.30, Alessandro Blasioli con Questa è casa mia racconta della sventurata storia vissuta da una famiglia aquilana, i Solfanelli, in seguito al terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo il 6 Aprile 2009. Giovedì 26 luglio, alle 21.30, VulìeTeatro presenta al pubblico Semi, lavoro sulle dinamiche di coppia. In scena Michele Brasilio e Marina Cioppa. Si prosegue il 27 luglio, alle 21.30, con Abu sotto il mare di Pietro Piva, menzione Premio Scenario Ustica 2017. Lo spettacolo nasce da una fotografia di un bambino dentro una valigia passato ai raggi x alla dogana di Ceuta. Sulla scena la versione di quel bambino e del viaggio che ha affrontato. Di come lui immagina che siano andate le cose o di come sarebbero potute andare.
 
La musica:
Non mancano gli appuntamenti con la musica dal vivo. Il 21 luglio, alle ore 23.00, dopo E quindi uscimmo a riveder le stelle, l’appuntamento è con Illusion of eternity della formazione musicale elettronica romana Modular, composta dal polistrumentista Federico Procopio e Adriano Matcovich, bassista. In chiusura del festival, venerdì 27 luglio alle 23.00, dopo lo spettacolo Abu sotto il mare, è la volta di Mario Insenga & Blue Stuff, gruppo di Blues tra i più noti e longevi del panorama italiano, ricordato negli anni per la peculiarità dell’uso del dialetto napoletano all’interno dei testi.
 
I laboratori:
In occasione del festival sono stati attivati tre laboratori con l’obiettivo di coinvolgere attivamente tutti i fruitori del festival e tutti i residenti della Valle di Comino.
Il primo è il laboratorio di scrittura critica a cura della redazione romana Teatro e Critica: l’idea è di creare una vera e propria redazione giornalistica che seguirà il festival, dal 23 al 27 luglio, con il compito di raccontarlo in tutti i suoi aspetti tramite una pubblicazione online.
B CLOWN, il laboratorio a cura di Andrea Cosentino, affronta il grado zero dell’esperienza performativa, la ricerca del piacere del gioco, del travestimento e dell’esposizione allo sguardo altrui.
C’ERA QUELLA VOLTA CHE, un laboratorio cittadino per uno storytelling o racconto performativo curato dalla compagnia bologninicosta. Si parte dalla fiaba per riflettere sulla cittadinanza attiva. L’obiettivo è coinvolgere corpo e mente in una narrazione collettiva. Una narrazione che recupera e rimescola le tracce, le memorie vicine e lontane, i bisogni presenti e le speranze future.
 

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