ARTENA – Assemblea negata, FP CGIL attacca il sindaco e annuncia azioni legali
Dobbiamo prendere atto dell’ennesima aggressione dell’Amministrazione del Comune di Artena ai lavoratori e ai loro rappresentanti fuori dalla legge oltre che dalla equidistanza che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe avere.
Oltre ad avere ripetutamente ritardato il processo di rielezione delle rappresentanze, venendo meno ai propri doveri contrattuali e alle indicazioni della Commissione di Garanzia, dopo aver disposto delle risorse per allargare gli orari dei lavoratori a Part Time per minare la credibilità di lavoratori e delegati con una distribuzione quantomeno unilaterale se non arbitraria, seminando divisione e discordia, oggi per soprammercato nega ai lavoratori un luogo dignitoso per la tenuta di un’assemblea violando la legge e suoi obblighi.
Siamo almeno lieti che questa volta la firma sulla lettera di atto tanto scellerato e iniquo sia dello stesso sindaco, che seppure nascondendosi dietro formalismi furbastri, ha mostrato il vero volto di nemico della democrazia e dei lavoratori, almeno di quelli che ritengono la Cosa Pubblica bene comune da difendere dalle occupazioni cacicchiste.
Di questo e di altro, in parole, ma soprattutto in opere e omissioni, questa amministrazione dovrà rispondere nelle sedi giurisdizionali e saremo inflessibili nel difendere il diritto dei lavoratori a riunirsi per discutere delle loro problematiche in modo trasparente e democratico fuori dalla cultura del crumiraggio e del sindacato giallo di comodo a cui qualcuno sembra si sia abituato.
Vogliamo ringraziare pubblicamente il parroco di Artena per aver voluto mettere a disposizione uno spazio per la tenuta dell’assemblea e dargli manifestazione della nostra più sincera gratitudine e riconoscenza.
Ai lavoratori, che anche durante la difficile fase del rinnovo delle rappresentanze, hanno dato dimostrazione di maturità politica, va l’invito a non raccogliere questa ennesima provocazione da parte di una amministrazione che mostra sempre di più la sua incapacità di essere all’altezza del ruolo che ha il dovere di rappresentare.
Non risponderemo ad altre provocazioni e da questo momento lasceremo la parola al giudice e alla legge, su ulteriori atti di intimidazione.
FP CGIL Castelli