BOVILLE ERNICA – Pane, olio e fantasia: l’assessore Fratarcangeli illustra la manifestazione
“Verranno premiati sabato, a partire dalle 15 in aula consiliare, gli alunni vincitori del primo concorso “Boville, città dell’olio”. Sarà loro consegnato un attestato di partecipazione e per ogni classe vincitrice un buono di 150 euro, da spendere in materiale didattico per tutta la classe”. Lo annuncia con soddisfazione l’assessore comunale alla Cultura, Anna Maria Fratarcangeli, ideatrice dell’iniziativa, che spiega: “Saranno proprio i nostri giovani a dare il via, sabato pomeriggio in aula consiliare, alla decima edizione della manifestazione “Pane, olio e fantasia”. Ancora una volta abbiamo voluto mettere al centro i bambini. Abbiamo coinvolto le scuole di ogni ordine e grado del nostro istituto comprensivo. Molto significativa l’adesione al tema “L’olio della nostra terra, scrigno prezioso di vita” nel quale si sono cimentati scolari dai 3 ai 14 anni di età”.
Una giuria, composta dallo stesso assessore alla Cultura Anna Maria Fratarcangeli, dal consigliere comunale Luigi Onorati delegato all’Agricoltura e all’ambiente e di professione agronomo, e dal giornalista Maurizio Patrizi, ha già visionato gli elaborati, analizzandone i vari aspetti, ciascuno per le proprie competenze.
“I vincitori – continua Fratarcangeli – verranno resi noti e premiati sabato. In aula consiliare durante la cerimonia verranno esposti i lavori, tutti degni di nota. Gli alunni hanno perfettamente spiegato la produzione delle olive e dell’olio in tutte le sue fasi. Hanno inoltre analizzato i benefici dell’olio extravergine di oliva sia dal punto di vista alimentare, sia dal punto di vista della cosmetica e della cura del corpo. A tutti loro e ai docenti vanno i miei più vivi complimenti e quelli dell’Amministrazione comunale. Invito tutti a essere presenti sabato 27 ottobre in aula consiliare a partire dalle 15. Insieme avremo modo di ammirare il loro lavoro. Avremo anche la conferma che mettere loro al centro delle attenzioni è sempre la scelta giusta. In questo caso, inoltre, c’era in ballo la conservazione delle tradizioni da tramandare di padre in figlio. Un motivo in più per farlo”.