Lo scrittore e giornalista Augusto Maria Micci scrisse, una trentina di anni fa, un importante libro, dal titolo ‘Collina’, sulla sua natia Fondi nel contesto storico, culturale e politico del tempo, stampato dalle edizioni “Confronto”.
Il libro è arricchito dalle stampe pregevoli che noti pittori e disegnatori del passato (anche stranieri) hanno realizzato passando per la Città di Fondi.
A distanza di anni, l’autore lo ripropone alle nuove generazioni, ma anche a chi ha vissuto i tempi del dopoguerra a Fondi, scoprendo che la pubblicazione conserva una sorprendente attualità.
La presentazione, patrocinata dal Comune di Fondi e dall’Associazione Pro Loco Fondi, si terrà venerdì 23 novembre 2018 alle ore 18,00 nella sala del Castello Caetani a Fondi.
Il programma prevede i saluti del Sindaco di Fondi, Salvatore De Meo e del Vicesindaco Beniamino Maschietto. L’introduzione del Presidente della Pro Loco Fondi, Gaetano Orticelli. L’intervento del Professore Antonio di Fazio. La presenza e la testimonianza dell’autore del libro Augusto Maria Micci.
Durante l’incontro saranno proiettati video originali e antiche rarissime litografie di Fondi e dintorni che ne illustrano le pagine del libro.
Augusto Maria Micci, si trasferì giovanissimo in Francia a Strasburgo e dopo gli studi intraprese la professione di giornalista presso il Consiglio d’Europa.
Non ha mai dimenticato le sue origini fondane. E nel paese natio ritornava spesso per ricaricarsi e rivivere i luoghi della sua infanzia. Da anni vive stabilmente a Fondi, pur conservando importanti contatti con gli ambienti francesi.
Il libro “Collina” affronta gli eventi e i passaggi dal re a Mussolini, dal Duce a de Nicola, dalla guerra alla pace, lasciando intravedere nel libro i personaggi più in vista della scena politica italiana di prima e dopo la guerra fino alla nomina di papa Roncalli (1958).
Gli anni cinquanta del secolo scorso sono raccontati nello scontro tra il medico e il barbiere al capitolo “La Piazza”.
Con gli occhi della collina l’autore osserva prima un’Italia devastata e, dopo, un’altra Italia; quella del coraggio e della rinascita.
Nell’opera balzano in primo piano alcuni personaggi come l’Emarginato, il Nonno, il Fuggitivo, il Barbiere, il Medico, il Pastorello e un lembo della Ciociaria verde e spumeggiante di colori, barbara e brutale, calda e amena, crudele e feroce. Erano tempi di lotte per la sopravvivenza. Nel quadro del racconto sono dipinti a tratti limitati gli eventi che sconvolsero l’Italia di allora e la dura lotta di un paese “barbaramente calpestato dai caschi a punta”.
Intanto, dallo “scontro” tra il Barbiere e il Medico, viene fuori la condizione spirituale, sociale e politica dell’epoca.
Ma il vero personaggio del libro è la Collina di Fondi ispiratrice del giovane ribelle. Ad essa sono dedicati i ricordi ritrovati nella memoria dopo tanti anni. Alla Collina va la riconoscenza dell’autore perché gli deve i momenti migliori e le mille speranze.
Ad essa va l’ultimo abbraccio del ragazzo che non ha dimenticato.