FROSINONE – Riqualificazione territoriale: 400 nuovi appartamenti in consegna
L’amministrazione Ottaviani, attraverso l’operato dell’assessorato all’urbanistica, sta varando, in questi giorni, un complesso piano di riqualificazione che coinvolge diversi quartieri all’interno della cinta urbana, segnando una vera e propria inversione di tendenza, rispetto al decremento demografico registratosi in passato. Grazie all’ausilio del permesso convenzionato, conosciuto anche come 28 bis, adottato dal consiglio comunale tre anni fa, unitamente a quello della pianificazione di alcune zone di edilizia convenzionata, è stata attivata l’autorizzazione per la consegna di circa 400 nuovi appartamenti, di piccolo e medio taglio, con riqualificazione e ricucitura di aree rimaste abbandonate per anni e che, ora, permetteranno nuovi insediamenti abitativi. Le aree interessate sono quelle comprese tra via Po e via Marco Tullio Cicerone, tra via Aldo Moro e via San Giuseppe, nella zona del Sacro Cuore a ridosso di piazza Salvo D’Acquisto, in via Ceccano e in via Marittima, con il conseguimento, per l’amministrazione comunale, di circa 1 milione di euro a titolo di oneri concessori.
“Stiamo registrando, finalmente, il primo, vero, segnale di inversione di rotta nella fiducia degli investitori per contrastare la crisi dell’edilizia del passato – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Il collocamento di circa 400 nuovi alloggi di piccolo e medio taglio conferma la ripresa della domanda in una città che, obiettivamente, è divenuta un moderno capoluogo, attraverso la dotazione di servizi e infrastrutture di interesse generale. Il nuovo parco urbano del Matusa, il nuovo stadio tra i più moderni in Italia, la dotazione di un grande teatro comunale con il secondo, a breve, in arrivo e le intense stagioni culturali, la pubblica illuminazione a led in tutti i quartieri, il trasporto pubblico locale tutto con bus euro 5, euro 6 e metano, la raccolta differenziata al 70%, rappresentano indici importanti del miglioramento della qualità della vita, raggiunti in poco tempo, che invogliano le persone a tornare a vivere nel capoluogo. Senza contare che, con l’incasso degli oneri concessori dell’urbanistica, riusciamo a garantire la manutenzione di scuole e di edifici pubblici, oltre al mantenimento dei servizi sociali, unitamente alla riqualificazione delle aree urbane, spesso intercluse ed inutilizzate, all’interno di altre zone intensamente urbanizzate”.