BOVILLE ERNICA – Debito fuori bilancio per i lavori al Palazzo Asl: il Sindaco chiarisce

“I decreti ingiuntivi sono esecutivi”. Lo ha detto il sindaco di Boville Ernica Enzo Perciballi, dopo l’approvazione nell’ultimo Consiglio comunale, del debito fuori bilancio causato dall’atto esecutivo del Tribunale di Frosinone, in seguito al ritardo nel pagamento delle fatture alla ditta che ha eseguito i lavori al palazzo della Asl.

“La situazione – ha spiegato il primo cittadino – è in essere da gennaio 2018. Tutto ciò che si poteva e si doveva fare andava fatto nei tempi opportuni. Mi sono trovato questo decreto esecutivo e ringrazio ancora i responsabili del servizio comunale e i professionisti esterni che sono riusciti quasi a dimezzare il debito, evitando ulteriori spese legali. Qualora fossimo andati avanti, saremmo incorsi nella condanna totale. Portare avanti una nuova causa con ulteriore dispendio di denaro pubblico per ottenere un risparmio che sarebbe stato sicuramente inferiore a quello attuale, da cui peraltro sarebbe scaturito un ulteriore aggravio di spese legali e di giudizio che nessuno avrebbe rimborsato”.

Il sindaco ha precisato ancora sui lavori e sui debiti fuori bilancio: “I lavori al palazzo della Asl sono stati eseguiti durante il mandato della precedente Amministrazione. L’attuale debito fuori bilancio è stato generato dai ritardi nei pagamenti delle fatture. E a proposito dei reali debiti fuori bilancio parliamo invece della pubblica illuminazione, fatta spegnere l’11 giugno 2018, qualche ora prima della mia proclamazione a sindaco, come conseguenza del mancato controllo e della mancata programmazione della spesa pubblica relativa proprio alla bolletta energetica. Abbiamo recuperato ulteriori somme grazie al proficuo lavoro dell’Ufficio tecnico, incassando quasi il doppio rispetto a quanto previsto e migliorando sicuramente l’efficienza degli uffici”.

Quindi, Perciballi ha concluso ribadendo con fermezza che l’operazione messa in atto dalla sua Amministrazione è stata ineccepibile e volta a evitare uno sperpero di denaro pubblico.

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