ISOLA DEL LIRI – Tomaselli (FdI): “No al megaparco, basta vincoli!”

Non si parla mai di quanto costi alla collettività l’istituzione di un nuovo baraccone parco (cda e bilanci)?
Per l’incolumità delle persone, per salvare l’orso marsicano, per l’economia e per la tutela dei posti di lavoro bisogna chiudere gli enti parco, in quanto, per la gestione e controllo basta il corpo forestale dello stato.

L’orso ormai è sempre più vicino alle abitazioni prima o poi ci scapperà il morto, ma la vita umana sembra passare in secondo ordine visti gli interessi che girano intorno a questi “inutili enti” .
I comuni dovrebbero essere più accorti sia a non consentire la costituzione di nuovi enti parco sia a evitare l’estensione di quelli esistenti sul proprio territorio ( revisione fasce di rispetto dei parchi riportare tutto ai confini originari).
Mentre l’orso si rende più pericoloso nelle zone antropizzate, i politici con una crisi economica senza precedenti continuano a sperperare denaro pubblico producendo materiale cartaceo come nel caso del progetto PATOM (piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano). In pratica vogliono aumentare la superficie del parco’.
Il concetto base più elementare che riguarda i parchi nazionali e le riserve naturali di vario tipo e che ha un certo rilievo a fini della sua applicazione alla zoologia applicata alla conservazione della fauna in genere è questo: ogni animale vive, risiede e si riproduce nel proprio habitat a condizioni che questo gli assicuri cibo abbondante e sicurezza, con la pratica conseguenza che ove queste condizioni mostrassero gravi carenze l’animale è costretto ad emigrare.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo è stato istituito con Regio decreto del 1923 con il preciso scopo di tutelare l’orso marsicano, vissuto da sempre su una determinata e specifica superficie storica, quale è appunto la Marsica sita nella regione Abruzzo.
La scomparsa di tale superficie è dovuta alla gestione moderna degli enti inutili, i parchi e riserve naturali che hanno portato all’abbandono completo delle politiche agricole forestali e le tradizioni locali, di conseguenza “i burocrati – parcomani” tendono a far ampliare a dismisura la superficie di protezione dei parchi su un territorio che non ha nulla a che vedere con l’originale superficie dell’orso marsicano. Questo non per salvare l’orso ma per ottenere altri finanziamenti, infatti i parchi vengono finanziati in base alla superficie.
L’ottica giusta è quella di salvare si l’ambiente naturale, ma a ciò badano già da secoli contadini, cacciatori, pastori e comuni (gratuitamente ) molto più dei burocrati programmatori.
Occorre avere un occhio di riguardo per le esigenze umane, non una distorta visione ambientale che serve solo a creare un’ enorme mole di scartoffie. Il risultato è che i cittadini sono esasperati (il proprietario si trova con un titolo privo di valore e con il suo diritto totalmente limitato). Non sono padroni della loro terra e dopo tanti sacrifici, anziché raccogliere  i frutti, questi ultimi vengono divorati da animali selvaggi.
Il consigliere comunale Fratelli d’Italia Mauro Tomaselli
N.b. In precedenza grazie alle associazioni di Sora (zps), di Veroli (focost) e ciociaria libera abbiamo impedito l’istituzione di un nuovo carrozzone, ovvero l’ente parco dell’appennino ciociaro rinominato monti ernici, manifestatosi in piazza con macchinari agricoli.
TORNERMO NELLE PIAZZE.

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