CASSINO – Pasquetta Epifania: il resoconto delle celebrazioni
Anche quest’anno il rito della Pasquetta ha riunito, per una notte, un’intera città. Il popolo di Cassino si è ritrovato nel nome di un’antica e suggestiva tradizione evocatrice di un messaggio d’amore. In tanti tantissimi hanno partecipato, sin dalla prima tappa all’alba, al lungo viaggio compiuto dai musicisti della banda don Bosco ‘Città di Cassino’ e dai cantori dell’associazione ‘Vecchia Cassino’, promotrice e organizzatrice dell’evento da ventidue anni. Ogni quartiere, ogni angolo della città è stato riscaldato dall’inno della Pasquetta, un canto melodioso che annuncia a grandi e piccoli l’arrivo della befana e la fine delle feste. Che l’edizione 2019 sarebbe stata straordinaria si preannunciava già alla vigilia, ma il successo ottenuto ha superato ogni aspettativa. Una folla eccezionale ha accompagnato nel lungo percorso il gruppo. Tra i tanti partecipanti in qualità di cantore si è unito anche il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, che ha salutato i cantori solo a notte fonda, dopo l’ultima suonata in piazza Labriola. Con una modifica al programma tradizionale, il ‘viaggio’ della Pasquetta è iniziato nella parrocchia San Giovanni di Cassino. Una chiesa gremita, tra gioia e commozione, ha accolto i sessanta componenti. Il parroco don Giovanni de Ciantis, che per la prima volta ascoltava il canto, ha sottolineato: “Siate voi testimoni della resurrezione del Signore”. Da San Giovanni a Montecassino, dove nel suggestivo Chiostro Bramantesco si è rinnovata la tradizione alla presenza dell’abate Donato Ogliari. “La vostra presenza è segno di comunione e unità indissolubile tra l’abbazia e la città” ha commentato il padre abate. Una volta a Cassino la Pasquetta ha cantato nelle principali vie del centro richiamando, tappa dopo tappa, un pubblico sempre più numeroso. Il momento solenne è stato segnato dalla sosta all’interno della chiesa di Sant’Antonio, dove si è creato un vero e proprio ideale ponte generazionale. Qui ad attendere i musicisti e i cantori il vescovo Gerardo Antonazzo, il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, l’assessore alla Cultura Maria Iannone e il parroco don Benedetto Minchella. In una chiesa stracolma all’inverosimile si è esibito il gruppo diretto dal M° Marcello Bruni. Ad accompagnare i ‘grandi’ cantori sono stati i piccoli cantori del plesso ‘Pio Di Meo’ del I Comprensivo, scuola intitolata al compianto socio fondatore del sodalizio culturale, nonché Maestro al quale si deve la valorizzazione per la parte musicale dell’antico inno della “Pasquetta Epifania”, secondo gli usi tramandati dalle precedenti generazioni. “La pelle d’oca che mi avete fatto provare in questa occasione è difficile da avvertire in altri momenti. L’immagine di questi bambini dinanzi alla banda Don Bosco e all’associazione ‘Vecchia Cassino’ ascoltando l’inno della Pasquetta e le parole di Gino Salveti in Vecchia Cassino è un momento straordinario per la nostra città, soprattutto quest’anno che ricorre il 75° anniversario della distruzione dell’abbazia e di Cassino. Noi dobbiamo molto all’associazione e alla Banda per aver valorizzato una delle antiche tradizioni di cui dobbiamo essere orgogliosi” ha dichiarato un commosso sindaco Carlo Maria D’Alessandro. “La città c’è, è presente, è nel vostro cuore” ha detto il vescovo Gerardo Antonazzo. Parole di apprezzamento quelle rivolte dal vescovo all’associazione e alla banda. Il vescovo Antonazzo nel suo intervento ha sottolineato la costanza e la perseveranza con cui, ogni anno, gli organizzatori si adoperano per portare avanti una delle tradizioni più belle della città. Impegno che fa aumentare sempre più la partecipazione di giovani alla manifestazione. L’associazione e il comitato organizzatore, presieduti da Antonio Marzocchella e Roberto Lillo, hanno ringraziato le autorità il vescovo per l’affetto e la vicinanza, l’amministrazione comunale e il parroco don Benedetto Minchella che da venti anni accoglie il gruppo facendo diventare la tappa di Sant’Antonio una delle più sentite ed attese dal popolo cassinate. Un grazie è stato rivolto alle scuole di Cassino e, in particolare, al I Comprensivo presente con una delegazione di alunni e insegnanti. “Quando con il M° Pio Di Meo abbiamo pensato di valorizzare questa tradizione, che la guerra non era riuscita a cancellare, il nostro intento era tramandare ai nostri figli e nipoti un patrimonio di valori. Questa notte nel vedere tanti bambini accompagnarci e cantare con noi ho pensato che il lavoro intrapreso con il M° Pio Di Meo, e oggi portato avanti con il M° Marcello Bruni, suo successore, ha iniziato a dare i suoi frutti”. Ha commentato il presidente Marzocchella. Un pensiero che trova conferma nelle parole del M° Marcello Bruni, il quale nel chiudere la XXII edizione ricorda: “Grazie a tutti, ai ragazzi della don Bosco, agli amici della ‘Vecchia Cassino’ per l’impegno, ma soprattutto grazie a quell’esempio del Maestro Pio Di Meo che insieme ad Antonio Marzocchella, un pomeriggio di ventidue anni fa, mi consegnarono un ‘seme’ da piantare e che oggi abbiamo ammirato nella sua bellezza, la Pasquetta Epifania”.