FROSINONE – Sanità in peggioramento nonostante i proclami di Macchitella: Notarcola non ci sta
Di seguito la pubblicazione dell’appello di Francesco Notarcola, coordinatore di Cittadinanza attiva Frosinone – Tribunale per la difesa dei diritti del malato, al Commissario Straordinario ASL Frosinone il dott. Carlo Macchitella (in foto):
Egregio Signor Commissario,
il 19 dicembre scorso, nella conferenza stampa da Lei convocata, abbiamo assistito ad una serie di annunci clamorosi relativi a provvedimenti e a decisioni sull’abbattimento dei tempi di attesa, senza una relazione scritta, da parte di un consulente da Lei nominato e ben retribuito.
Questi annunci, nel corso della conferenza, venivano confortati e convalidati dall’intervento autorevole del nuovo primario di radiologia.
La Sua presenza e quella del direttore sanitario davano ufficialità e credibilità alle parole ed agli annunci, codificati negli scritti e nelle interviste rilasciate agli organi di informazione intervenuti.
La macchina pubblicitaria messa su dal Capo Ufficio stampa , sembrava perfetta per cercare di recuperare un po’ di credibilità allo staff manageriale, di fronte al progressivo disgregarsi dell’organizzazione sanitaria territoriale e ospedaliera della provincia.
A questa conferenza sarebbe stato giusto ed opportuno invitare anche i componenti dell’Osservatorio della asl sui tempi di attesa ma queste sensibilità, ancora, non fanno parte della cultura dell’agire dello staff. manageriale della asl di Frosinone.
Noi di Cittadinanza attiva per la difesa dei diritti del malato, presenti alla conferenza come uditori, siamo stati assaliti da fortissimi dubbi e perplessità, espresse, nei giorni successivi alla conferenza, con un comunicato stampa. Ci auguravamo, però, di sbagliare valutazioni e giudizi. Purtroppo, non è così.
Oggi, siamo costretti ad evidenziare un netto peggioramento. Essersi limitati agli annunci per far colpo sull’opinione pubblica e non aver costruito un progetto per l’abbattimento dei tempi di attesa, con la partecipazione delle associazioni presenti nell’Osservatorio della ASL e dei responsabili e dirigenti delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, è stato un madornale errore.
Dalle informazioni da noi assunte, in data odierna, abbiamo saputo che sono bloccate pressoché tutte le prenotazioni per gli esami diagnostici per immagine. Anche quelle dei pazienti oncologici. Ma il problema non è focalizzabile sulla sola diagnostica per immagini, di cui qui si parla proprio in funzione degli annunci roboanti , ma anche per i lunghi tempi di attesa per una gastroscopia così come per tante visite specialistiche, reale problema piuttosto generalizzato in questa Asl. E’ così che si agevola lo sviluppo della sanità privata e si mortifica quella pubblica. Infatti, in ogni angolo di questo nostro territorio, disastrato e oppresso sorgono, come funghi, strutture sanitarie private, sempre più affollate. E’ questo uno dei segni concreti del fallimento della Sua gestione.
E’ vero che al Pronto Soccorso dello “Spaziani” stanno montando una nuova macchina per esami radiologici, in sostituzione di quella in servizio; è vero anche che alla UOC di radiologia sono arrivati due nuovi ecografi, in sostituzioni dei due precedenti, ovviamente sotto utilizzati, ma il personale non c’è. Nella prospettiva breve di ulteriori pensionamenti di altri operatori radiologi, ha alcun senso parlare di programmazione seria e reale, con apertura sine die delle prenotazioni, dovendo contare su operatori a partita iva da rinnovare magari ogni due mesi, sempre che gli stessi continuino a dare la loro disponibilita e non trovino altre collocazioni lavorative? Lo sa che questi operatori hanno delle serie limitazioni nel loro impiego ex non utilizzabili teoricamente, nelle turnazioni di guardie? Perché non ha reso note le motivazioni per cui la Regione Lazio ha bocciato la delibera per l’assunzione di medici radiologi, ripresentando, dopo un inutile ping pong, una nuova delibera il 18.12.18?
E’ vero che nell’agenda del CUP sono state inserite le strutture private accreditate ma questo potrebbe anche peggiorare la situazione limitando la possibilità, che prima esisteva, della prenotazione diretta da parte degli interessati.
Le chiediamo ancora, Signor Commissario, di esaudire un nostro desiderio-diritto. Le liste di attesa sono ancora una camera oscura. Dal mese di settembre 201, abbiamo chiesto con lettera e continuato a chiedere, invano, tutti i dati necessari per poter condurre un’analisi seria, mai fatta, sulla gestione dei tempi di attesa. Il nostro l’obiettivo è quello di avanzare proposte realistiche per un progetto partecipato e condiviso.
Nel mese di settembre 2018, dopo un anno e mezzo dal decreto dell’aprile 17, ,stato dato vita all’Osservatorio della ASL sui tempi di attesa ma, concorderà con noi, senza dati a disposizione non si può proporre nulla di serio ne osservare alcunché.
Nel salutarLa distintamente Le ribadiamo la nostra ferma volontà di continuare a batterci per difendere il diritto alla salute della nostra gente.