ISOLA DEL LIRI – Ambufest e Progetto sperimentale degenza infermieristica: le valutazioni di Cittadinanzattiva

La delibera 2287 dell’8/11/18 avente oggetto Progetto sperimentale degenza infermieristica presso il presidio sanitario di Isola del Liri e Proroga progetti Ambufest, A.C.P.S., Multietnico pediatrico, Pat, Udi” è una storia interessante.
L’antefatto: il dott. Eleuterio D’Ambrosio, direttore sanitario f.f. della asl, il 30 di ottobre del 2018 convoca una riunione con i rappresentanti delle associazioni dei medici,FIMMG – INTESA e SMI, e in quella sede annuncia l’intenzione di attivare a Isola del Liri una Unità di Degenza Infermieristica con 10 posti letto.
Solo a fine riunione il dott. D’ambrosio, cacciando il coniglio dal cappello, propone di prorogare al 31.12.19 i progetti ACP, ACP pronto soccorso, ACP multietnico, PAT ad oggi attivi. Nel verbale della riunione, cosa strana, non si fa alcun cenno della proroga degli AMBUFEST che invece poi viene riportata nella delibera citata.
Cosa sono tutte queste sigle? Quali servizi erogano? Quanto costano?E cosa hanno prodotto? Proviamo a fare chiarezza. Le sigle:
PAT -Presidi Ambulatoriali Territoriali – che hanno le stesse funzioni dei medici di medicina generale, tranne per l’orario notturno. Sono attivi ad Anagn ie Pontecorvo H 24; a Ceccano e Ceprano H 12;
ACP – Assistenza Cure Primarie presso i Pronto Soccorso, gestiti dai medici di medicina generale, presso i P.S. di Frosinone, Alatri, Sora e Cassino H12;
UDI – Unità Degenza Infermieristica- presenti ad Anagni, Ceccano, Isola Liri, Pontecorvo, gestite dai medici di medicina generale su un turno di 6 ore e dagli infermieri;
Ambulatorio multietnico e Ambulatorio Multietnico pediatrico a Frosinone e Pontecorvo. È a dir poco sospetto che i migranti, adulti e bambini, per accedere alle cure debbano avvalersi di strutture “multietniche”. Perché, ci chiediamo, non utilizzare i percorsi normali?
Gli AMBUFEST, cioè ambulatori che sostituiscono la guardia medica ma solo nei giorni festivi e senza turno notturno. Una cosa tanto strana che per giustificarne la spesa che ne deriva, la Direzione Asl ha emanato una direttiva che “obbliga” gli operatori della guardia medica a dirottare i pazienti che ad essa si rivolgono per visite non a domicilio, verso l’Ambufest (ambulatori festivi) e solo nelle sei ore di attività.»
Tutte queste strutture costano all’AsI la modica somma di 2 milioni e 663.076, 64 euro che comprende anche un’indennità di coordinamento di 501.816.,60 euro, cioè quasi il 20% del totale per i medici di famiglia coordinatori.»
Ma i medici di medicina generale non sono già pagati? Sarebbe sufficiente organizzarli sul territorio per avere un’assistenza H 24 senza ulteriori spese e senza aggravio di lavoro. Ad oggi per ogni 1000 abitanti c’è un medico di famiglia che per Frosinone vuol dire 50 medici. Se si organizzano10 presidi territoriali con turni di servizio di 6 ore pro-capite, per 24 ore al giorno, sono 40 unità: Così facendo ne avanzano 10 che potrebbero sostituire per esempio chi è ammalato. Quando i medici di famiglia fanno tutti questi servizi descritte dalle sigle chi li sostituisce nei loro studi.?Quanto costano i sostituti ai medici di famiglia che li chiamano?
Quanti medici si potrebbero assumere a tempo pieno con la stessa cifra annua prevista dalla delibera? Se si calcola che un medico, appena assunto, viene a costare all’incirca 70 mila euro l’anno, ne deriva che potremmo avere, e senza tanti sprechi inutili almeno 40 medici assunti a tempo pieno cancellando la precarietà in cambio di un servizio sanitario efficiente e di qualità.
Quella organizzazione descritta da sigle, improvvisate e costose non ha portato e non porta alcun miglioramento all’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale. Nella citata delibera mancano i dati relativi alle utenze. Ci si limita ad una presa d’atto dei risultati delle UDI di Pontecorvo Anagni e Ceccano, senza dire altro. Mentre i Pronto Soccorso e gli ospedali sono sempre più affollati, trasformati in ambienti a rischio per i pazienti e per il personale, dove è sempre più difficile operare con serenità. Una cosa è certa che per i cittadini quella delibera descrive un carrozzone che è alla base del continuo sperpero di denaro pubblico. In quanto alla utilità di quelle strutture/sigle i dati non si trovano da nessuna parte perché l’affluenza, da una nostra indagine sul campo,risulta ininfluente, scarsa e non degna di attenzione

Francesco Notarcola – Coordinatore di Cittadinanzattiva TDM – Frosinone

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