SORA – Delitto Palleschi, un trauma cranico salva l’omicida
La Cassazione conferma i 20 anni di reclusione per Antonio Palleschi, il muratore di Sora che, il 1° novembre 2014, pedinò la professoressa Gilberta Palleschi fino ad aggredirla a scopo di violenza sessuale e, infine, a ucciderla. Le perizie psichiatriche che la difesa approntò per avanzare attenuanti al fine di alleggerire la posizione dell’omicida in tribunale hanno convinto anche i giudici della Suprema Corte che, facendo riferimento ad una recente casistica secondo cui un trauma cranico potrebbe indurre comportamenti violenti anche a distanza di anni in chi ne resta vittima – e ad Antonio Palleschi è accaduto nel 1996 -, hanno emesso, nel maggio dello scorso anno, l’ultima sentenza sul caso. La valutazione delle motivazioni di questo provvedimento hanno inevitabilmente lasciato sconcertata la famiglia dell’insegnante, soprattutto in ordine alla valutazione in percentuale (meno del 10%) di quella particolare influenza dei traumi cranici sulla psiche.