ARPINO – Riduzione indennità e sprechi da transazioni, Rea: Opposizione disinformata
“La nota della minoranza pubblicata dopo l’ultimo Consiglio Comunale fa sorridere”. Così in una nota il Sindaco di Arpino Renato Rea.
“Si chiede che la Giunta Municipale si riduca le indennità, senza sapere che già dal 2016 è operativo il taglio del 50% del compenso previsto per legge.
Si contesta l’eccessivo importo destinato alle transazioni , senza sapere che queste hanno permesso di risparmiare mediamente il 33% sui debiti certi e sulle bollette non pagate dalle precedenti amministrazioni.
Il ricorso allo strumento delle transazioni si è reso peraltro necessario perché c’erano situazioni debitorie, senza le quali avremmo potuto destinare il denaro pubblico per la realizzazione di opere (magari riempire le buche per le strade o provvedere alla pulizia ed al decoro sia urbano che nelle periferie).
Strettamente connesse sono le spese legali di cui la Città di Arpino è costretta a farsi carico, perché sono molti i creditori che hanno fatto causa al Comune ed anche di tali spese avremmo volentieri fatto a meno.
E’ da sottolineare come gli incarichi legali vengano sempre assegnati con il criterio del massimo risparmio con i professionisti incaricati.
In una situazione normativa fluida, in continua evoluzione per quanto riguarda gli aspetti finanziari dell’Ente, con l’obbligo di rispettare alla virgola il piano di rientro nonostante le tante avversità, il Comune di Arpino si è attivato per la partecipazione a diversi bandi: PSR , bandi regionali , ministeriali ed europei.
A volte siamo impossibilitati a partecipare ai finanziamenti, non potendo inserire la “quota parte” comunale, per cui alcuni progetti, cui pure viene riconosciuta la validità, non possono essere finanziati.
Far uscire Arpino dalla crisi economica in cui versa è il primo obiettivo di questa amministrazione, pur in un contesto politico nazionale gravissimo, dove si pensa a “taglieggiare” i piccoli Comuni con ripetuti cambi di normative e tagli ai conferimenti statali, che rendono sempre più difficoltoso rispettare i piani di rientro già operanti”.