LATINA – Protocollo Regione-parti sociali contro il caporalato

Prende corpo il protocollo “per un lavoro di qualità in agricoltura” firmato dalla Regione Lazio e le parti sociali per limitare il fenomeno del “caporalato” e lo sfruttamento nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso particolarmente vulnerabili come stranieri privi del regolare permesso di soggiorno oppure disoccupati.
Con il protocollo le parti hanno avviato una prima sperimentazione sul territorio della Provincia di Latina istituendo un Gruppo di Coordinamento composto dalla Regione Lazio dai sindacati Ugl, e le altre O.S. e le parti datoriali al fine di favorire il raccordo fra tutti gli attori coinvolti.
Nella giornata odierna, presso la Prefettura di Latina, sono stati presentati due servizi che rientrano nel protocollo: l’app “FairLabor” dove è possibile iscriversi indicando tutte le proprie capacità e selezionare le offerte di lavoro presenti per essere contattati dalle aziende agricole, e il servizio di trasporto pubblico, in collaborazione con Cotral e Comuni, per andare a lavorare gratis dopo aver richiesto ai CPI la tessera personale di libera circolazione “Stop al caporalato”.
Alla presentazione dei due servizi erano presenti oltre agli esponenti regionali anche il Prefetto di Latina sua eccellenza dott.sa Maria Rosa Trio, alcuni rappresentanti dell’UGL che da anni lotta contro il caporalato: assieme al Segretario Regionale Armando Valiani c’erano Carla Ciocci Responsabile Dell’Agroalimentare, Ajei Rattan originario dello stato Indiano Componente della Struttura di Latina, Elisabetta Potanska Responsabile del SEI Sindacato Emigrati Immigrati: “Da diversi anni – sottolinea Armando Valiani – siamo impegnati con le istituzioni per cercare di contrastare il fenomeno del Caporalato. Con il protocollo è stato fatto un passo avanti importante perché siamo riusciti a coinvolgere tutti gli enti che operano nel mondo agricolo. I due servizi presentati nell’ambito dell’accordo sono davvero importanti nello sviluppo della lotta contro il triste fenomeno”.

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