ARCE – Delitto Mollicone, chiesto il processo per cinque indagati

Chiesti cinque rinvii a giudizio per l’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa l’1 giugno 2001. Lo ha reso noto questa mattina, attraverso un comunicato stampa, il procuratore di Cassino, Luciano d’Emmanuele. La richiesta è a carico del “Maresciallo Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco ed il maresciallo Vincenzo Quatrale, per il reato di concorso nell’omicidio di Serena Mollicone; per il solo Quatrale, per il reato di istigazione al suicidio del brigadiere santino Tuzi; per l’appuntato Suprano, per il reato di favoreggiamento”. Dopo 18 anni le indagini sul delitto Mollicone, dunque, si concludono.
“Grazie alla rivisitazione approfondita e sistematica di tutti gli atti procedimentali, svolta con la collaborazione del Comando Provinciale dei carabinieri di Frosinone, alla riesumazione del cadavere e all’applicazione di tecniche all’avanguardia, sia ad opera professoressa Cristina Cattaneo, del LABANOF dell’Istituto di Medicina legale di Milano che del RIS dei Carabinieri di Roma, questo ufficio – spiega il procuratore nel comunicato – ritiene di aver provato che Serena Mollicone è stata uccisa nella caserma dei carabineiri di Arce, con una spinta contro una porta, data la riscontrata perfetta compatibilità tra le lesioni riportate dalla vittima e la rottura di una porta collocata in caserma; parimenti è stata eccertata la perfetta compatibilità tra i microframmenti rinvenuti sul nastro adesivo che avvolgeva il capo della vittima ed il legno della suddetta porta, così come con il coperchio di una caldaia della caserma.
In tal modo, per la prima volta, – si legge – hanno trovato riscontri oggettivi le dichiarazioni rese in data 28.03.2008 e 9.04.2008 dal brigadiere Santino Tuzi, nel 2001 in servizio ad Arce, il quale affermò di aver visto, la mattina del 1 giugno 2001, Serena Mollicone entrare in caserma e di non averla più vista uscire”.