BOVILLE ERNICA – Riconosciuti debiti fuori bilancio per oltre 12mila euro
Riconosciuti debiti fuori bilancio per oltre 12 mila euro. A votare favorevolmente la delibera, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale a Boville Ernica, ci ha pensato la maggioranza del sindaco Enzo Perciballi, nonostante si trattasse, come spiegato dall’assessore al Bilancio Rocco Picarazzi <di spese della precedente Amministrazione, ma agli atti non risulta alcun impegno>.
<Noi li abbiamo riconosciuti e votati – ha sottolineato il primo cittadino – perché chi ha lavorato è giusto che venga pagato. Ci ha invece meravigliato l’atteggiamento di chi parte di quei debiti li aveva prodotti all’epoca in cui era amministratore e, ora, in Consiglio comunale, anziché riconoscerli si è astenuto>.
<Si tratta di tre incarichi professionali ad altrettanti tecnici – ha spiegato durante la discussione l’assessore Picarazzi – e riguardano: una fattura del 6 dicembre 2017 per un incarico affidato nel 2015 e riguardante una consulenza geologica, geotecnica, geofisica e idraulica per lo studio area Apa, oggetto di variante al Piano urbanistico comunale generale in località Sasso, da trasmettere all’Autorità di bacino del fiume Liri-Garigliano e Volturno così come richiesto dalla Regione Lazio. Altri due, invece, riguardavano prestazioni effettuate nel 2015 e inerenti uno studio di microzonizzazione sismica e l’analisi delle condizioni limite per l’emergenza>. Poi l’assessore ha spiegato che <questi importi non comprendono spese per interessi e rivalutazione monetaria> e che <agli atti non risulta alcun impegno di spesa>.
<Noi dobbiamo amministrare e pagare questi debiti – ha detto invece il sindaco Perciballi – per rispetto di chi lavora>.
Ha poi aggiunto: <Stiamo solo sistemando le carte per “meri errori tecnici” delle precedenti Amministrazioni. Non stiamo qui a chiederci perché hanno sbagliato. Può capitare a chiunque>.
E rispondendo a chi, dalle fila dell’opposizione, ha ironizzato dicendosi preoccupato per il “dopo Perciballi” il primo cittadino, essendo al suo primo mandato ha risposto: <Per il dopo di noi non ti preoccupare. Ci saremo ancora noi!>. Poi ha rimarcato il paradosso del voto di astensione da chi una parte di quel debito lo ha prodotto.