CASSINO – Candidatura congiunta con Aquino e Roccasecca a Città dellla Cultura laziale 2020

La Banca Popolare del Cassinate sostiene la candidatura in forma associata dei Comuni di Cassino, Roccasecca e Aquino al Titolo di “Città della Cultura della Regione Lazio 2020”. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è stata istituita con la legge di stabilità regionale 2017 e consente – come si legge nel bando – «l’erogazione di contributi finalizzati all’attuazione di un programma di progetti, iniziative e attività di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale regionale, anche al fine di promuovere la crescita del turismo e degli investimenti nel territorio».

Le tre città – in ciascuna delle quali la BPC ha una propria filiale – hanno deciso di presentare la loro candidatura in forma associata, creando una virtuosa sinergia.

Il Presidente della BPC, Donato Formisano, nell’annunciare il supporto della banca e il sostegno a tale candidatura, dichiara: «La cultura costituisce “per le città ed i territori l’elemento cardine intorno al quale costruire le basi di un modello di sviluppo innovativo, sostenibile, partecipato e capace di assicurare crescita economica, coesione ed integrazione sociale nel medio e lungo periodo. Il paradigma di sviluppo costruito sulla forte solidarietà che lega la cultura all’economia, quindi anche all’imprenditorialità, apre a nuovi orizzonti di intervento: dalle possibilità offerte dall’utilizzo delle nuove tecnologie nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, al modo di sostenere e far conoscere le industrie culturali e creative del territorio, alle potenzialità di un turismo sempre più legato, anch’esso, alla creatività”. Non sono parole mie, ma sono le parole del bando per il conferimento del Titolo di “Città della Cultura della Regione Lazio 2020”. Sono parole che sottoscrivo in pieno e che la Banca Popolare del Cassinate ha messo in pratica sin dalla sua fondazione. Da sempre, infatti, siamo convinti che la cultura sia motore di sviluppo e debba essere sostenuta e supportata.

Ricordo anche come nel 2012 la nostra banca aveva fatto propri i contenuti del “Manifesto per la cultura” promosso dal Sole 24 Ore che sosteneva la necessità di una vera “rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura. Da giacimenti di un passato glorioso, ora considerati ingombranti beni improduttivi da mantenere, i beni culturali e l’intera sfera della conoscenza – scriveva all’epoca il quotidiano, in un testo diventato famoso – devono tornare ad essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per l’occupazione”. Per noi, queste parole rappresentano i cardini delle nostre scelte aziendali: la cultura deve tornare al centro delle strategie di crescita e di sviluppo.

Desidero evidenziare un altro passaggio del bando che ci riguarda da vicino: la partecipazione a questa “competizione” con altre città candidate all’ottenimento del titolo “si configura come un esercizio che porta alla collaborazione tra diversi settori dell’amministrazione e tra il settore pubblico e quello privato. Si tratta di una competizione che sollecita capacità di progettazione integrata e che richiede il pieno coinvolgimento dei cittadini, dalla preparazione della candidatura fino alla realizzazione del programma: un modo per cui il progetto cittadino sia riconosciuto dalle comunità locali come proprio e che attraverso le fasi della sua attuazione inneschi processi di costruzione e riconoscimento della propria identità”. Si tratta di un passaggio molto importante, che evidenzia la necessità di una cooperazione tra pubblico e privato e della creazione di sinergie: da sempre la nostra banca è convinta dell’importanza di creare reti e percorsi comuni tra diversi attori del territorio. In secondo luogo, la partecipazione ad un progetto così importante deve formarsi e crescere sulla condivisione da parte di tutti gli attori coinvolti e di tutti i cittadini, affinché l’impegno nella valorizzazione della cultura e del territorio sia partecipato da tutti, non nell’ottica – banale – di una semplice “suddivisione di compiti”, quanto, piuttosto, nella convinzione che tutti ci riconosciamo come membri e protagonisti della stessa comunità.

L’auspicio, pertanto, è innanzitutto che già il percorso di preparazione e di presentazione del bando sia l’occasione per far maturare nuove sinergie e una nuova consapevolezza delle potenzialità del nostro territorio e, naturalmente, la speranza è che l’esito sia positivo e che Cassino, Aquino e Roccasecca possano a breve fregiarsi del titolo di “Città della cultura 2020” e possano usufruire di un finanziamento che costituisce una straordinaria opportunità. La BPC garantisce il suo appoggio in questo importante percorso perché, per citare ancora una volta il manifesto del Sole 24 Ore, ‘senza la cultura non c’è sviluppo’».

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