ISOLA DEL LIRI – Delegazione municipale al Cinedays 2019
La città di Isola del Liri protagonista all’annuale Cinedays di Rome City of Film UNESCO. Presso il Museo Maxxi di Roma infatti, il professor Valentino Catricalà – Direttore della Sezione Arte del Maker Faire, The European Edition (Camera di Commercio di Roma) e Componente del Comitato Scientifico per la Candidatura di Isola del Liri nel Network delle Creative Cities UNESCO, per le Media Arts – è intervenuto con una interessantissima relazione dal titolo “Isola del Liri: per un cinema sostenibile attraverso le Media Arts”.
Un evento di grande rilevanza culturale al quale sono stati invitati a parlare esperti, artisti, rappresentanti delle città creative del network UNESCO, istituzioni e personalità del mondo cinema.
Quest’anno, in particolare, l’attenzione è stata rivolta all’orizzonte temporale dell’Agenda ONU 2030 mettendo in relazione Cinema, Ambiente e Sostenibilità. Lo sviluppo sostenibile prevede che vi sia compatibilità tra crescita delle attività economiche e salvaguardia dell’ambiente, nonché la realizzazione di uno sviluppo economico che abbia come finalità principale il rispetto dell’ambiente. L’assunto di base dell’incontro I Cinedays 2019, pertanto, è che il rispetto dell’ambiente riguardi tutti i campi di produzione economica, compresa quella della filiera cinematografica. L’incontro ha offerto l’opportunità per una discussione aggiornata sul nesso tra sviluppo sostenibile, politiche di cooperazione nazionale e internazionale, attività creativa nel campo dell’audiovisivo, tutto ciò nel quadro dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
Presente all’evento anche una delegazione di Isola del Liri.
Un evento di grandissima rilevanza culturale per la nostra città, a cui siamo stati invitati a contribuire grazie al lavoro svolto nei mesi precedenti – hanno detto il sindaco Massimiliano Quadrini e l’assessore con delega speciale candidatura Unesco Sara D’Ambrosio – Un appuntamento al quale ieri non potevamo mancare e che proietta Isola del Liri in una dimensione internazionale che guarda al futuro, un futuro nel quale le città hanno un ruolo politico di guida rispetto ai temi di sostenibilità e riduzione degli impatti. Un grazie al professor Catricalà, che insieme al Comitato Scientifico, sta contribuendo alla costruzione di un percorso virtuoso e innovativo di sviluppo della città e che ieri sul palco del MAXXI ha rappresentato Isola del Liri e la sua candidatura UNESCO. A noi l’impegno di fare tesoro delle sue parole. Isola del Liri può crescere ancora tanto e faremo il possibile affinché ciò accada
Il prof. Catricalà, dopo aver brevemente spiegato cosa sono le media arts e come si inseriscono dinamicamente nel panorama del settore audiovisivo, ha affrontato il tema di come oggi prendono piede tra i giovani, che sempre più preferiscono Netflix alle sale cinematografiche. Egli ha portato degli esempi evidenti, come quello dei videogiochi utilizzati soprattutto come divertimento e quasi mai come mezzo di diffusione di valori etici, di sostenibilità ambientale o di cultura. La media art, come l’arte in genere, riesce a sopperire a questa mancanza diffondendo valori e valorizzando luoghi. Un esempio di questo approccio è l’opera d’arte di Miltos Manetas (artista greco di fama internazionale, precursore della media art), concessa alla città di Isola del Liri in occasione della sua candidatura nel Network delle Creative Cities UNESCO, in cui l’artista a contatto con la natura attraverso un cellulare dipinge la realtà dei diversi paesaggi in cui si imbatte in giro per il mondo come in un tour, nel corso del quale egli interagisce con gli autoctoni che partecipano in modo attivo all’opera d’arte. Isola del Liri con la candidatura UNESCO ha deciso di puntare alle media arts come atto strategico per la valorizzazione del territorio e la diffusione di cultura tra i giovani, oltre che come mezzo di inclusione sociale e di sviluppo economico. Tutto questo all’insegna della sostenibilità sociale, ambientale, economica. Prima di tutto attraverso un’attività di ricerca universitaria sul posto dei fattori identitari, fortemente caratterizzanti il paesaggio, per rivitalizzare così gli spazi “contenitori” abbandonati “riempendoli di contenuti” , riproponendoli anche come luoghi culturali di nuovo frequentati, vissuti, anche e soprattutto attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme distributive, il coinvolgimento del pubblico giovane e un’attività scientifica sul territorio. Esistono già esempi di città post industriali in cui questo processo è avvenuto: è il caso dell’Ars Electronica Center di Linz in Austria oppure della WRO Media Art Biennale di Breslavia in Polonia.