FROSINONE – Il progetto “Cultura in movimento”ammesso al bando pubblico regionale
Il progetto “Cultura in movimento”, nell’ambito del “Sistema integrato del Frusinate”, di cui il Comune di Frosinone è capofila, è risultato ammesso al contributo previsto dall’avviso pubblico regionale “La cultura fa sistema 2019”, ottenendo un punteggio di 40 punti su 40.
Il progetto, fortemente voluto dal sindaco, Nicola Ottaviani, è stato realizzato con il coordinamento dell’assessore alla cultura, Valentina Sementilli. Il costo è di 100.000 euro di cui il 90% finanziato attraverso il bando. “Cultura in movimento” è nato per incentivare la collaborazione in rete degli istituti e luoghi di proprietà comunale, ecclesiastica e privata , mediante un sistema integrato di servizi con l’obiettivo primario di razionalizzare le risorse e di incrementare l’offerta culturale dei musei, delle biblioteche, degli archivi. L’iniziativa vede insieme il Museo archeologico di Frosinone, diretto dalla dottoressa Maria Teresa Onorati, insieme al museo degli strumenti musicali popolari dal mondo, alla biblioteca del teatro, all’archivio storico comunale e a Palazzo Gallo-teatro di corte-Galleria (Alvito); museo della città Khaled al Asaad (Aquino); museo archeologico di Atina e della Valle di Comino “G.Visocchi” e archivio comunale (Atina); museo della pietra e archivio storico comunale (Ausonia); Museo multimediale Historiale e archivio storico comunale (Cassino); Museo civico archeologico e archivio storico comunale (Castro dei Volsci); museo archeologico “Maiuri” (Ceprano); Museo della civiltà contadina e dell’ulivo, biblioteca comunale e area archeologica (Pastena); Museo della Pastorizia, archivio storico comunale (Picinisco); Museo del Tabacco, museo delle battaglie Monte Leucio, biblioteca comunale e archivio storico comunale (Pontecorvo); Museo dell’energia, archivio storico comunale, area archeologica san Silvestro (Ripi); Museo della media valle del Liri, biblioteca comunale, archivio storico comunale (Sora); museo civico demoetnoarcheologico (Vallecorsa); museo civico archeologico (Veroli); museo diocesano di Ferentino, biblioteca diocesana del seminario vescovile di Ferentino, archivio storico della diocesi (Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino); archivio famiglia Sipari (Alvito); museo della Ferrovia della Valle del Liri (Arce); Museo Académie Vitti (Atina); Museo naturalistico e della tradizione erboristica, biblioteca territoriale e ambientale (Collepardo); biblioteca di Oltre L’Occidente (Frosinone). La missione prioritaria del progetto è il raggiungimento di un alto grado di efficienza nella gestione e nell’erogazione dei servizi culturali sul territorio, tenendo conto che il valore fondante del patrimonio culturale concorre a mantenere e migliorare il benessere e la qualità di vita delle comunità di riferimento.
L’obiettivo, dunque, è restituire coesione al patrimonio culturale, rispondendo adeguatamente alle esigenze dell’utente (residente, visitatore, turista, ricercatore…) potenziando le funzioni degli enti coinvolti anche nella direzione di crescita sociale. Grazie al Sistema, saranno promosse iniziative volte all’incremento del fruizione pubblica del patrimonio, con programmi interdisciplinari, didattici ed educativi (con offerte pensate per scuole di ogni ordine e grado), tesi a sviluppare la conoscenza della natura, della storia, delle tradizioni locali e della realtà contemporanea. Tale Sistema, che usufruirà di un marchio ben riconoscibile, implementerà l’offerta culturale in sinergia con le politiche del turismo, dell’ambiente, dell’istruzione e della formazione professionale. Previsti, infatti, anche eventi e itinerari ad hoc in collaborazione con associazioni culturali, istituti d’arte, reti ambientali e turistiche. Inoltre, in collaborazione con gli atenei di Cassino e di Roma (La Sapienza), sarà attivato un ciclo di seminari e convegni dedicati all’uso di delle risorse museali, bibliotecarie e archivistiche. Tra le attività previste, la realizzazione di una web tv e di una card unica di accesso ai servizi, che sarà diffusa dalle singole strutture aderenti e anche attraverso accordi con parti terze (gestori di mobilità urbana; settore ricettivo-alberghiero e commerciale…).