FROSINONE – Protezione dal Coronavirus, la richiesta di UIL a Lorusso per la tutela dei lavoratori

La UIL FPL provinciale ha scritto al Direttore Generale della ASL di Frosinone, Dott. Stefano Lorusso, per sottoporre alla sua attenzione “il clima di incertezza e preoccupazione che si è diffuso, tra i lavoratori tutti… in merito alle misure di prevenzione da adottare nei confronti della grave problematica” relativa alla diffusione del Covid19, meglio noto come corona virus. La nostra Organizzazione Sindacale ha chiesto, infatti, a Lorusso “di mettere in campo tutte le azioni necessarie all’informazione dei lavoratori sugli eventuali rischi e, soprattutto, sulle comuni misure preventive da intraprendere come indicato nelle circolari del Ministero della Salute, relative alla polmonite da nuovo corona virus”. L’intervento della UIL FPL sollecita inoltre a “prevedere un’attenta igiene delle superfici negli ambienti di lavoro, nonché a verificare costantemente la presenza nei bagni di sapone per le mani, al fine di poter rispondere alle prescrizioni contenute nelle circolari sopra citate”. Si tratta di indispensabili forme di cautele che “ai sensi della normativa vigente (D.to L.vo n. 81/2008)” attribuiscono ai datori di lavoro, con la collaborazione dei medici competenti, “la responsabilità di tutelare i lavoratori dal rischio biologico”. Pur apprezzando l’attuale procedura operativa messa in atto dall’ASL, attraverso il cosiddetto “percorso assistenziale per la gestione dei casi sospetti presso la ASL di Frosinone”, la UIL FPL territoriale “ritiene necessario e indispensabile dotare tutti i lavoratori interessati dei Dispositivi di protezione individuale (DPI) per evitare il contagio all’interno dell’azienda e soprattutto individuare in questa fase, una netta separazione dei percorsi e degli accessi dei pazienti che accusano sintomi influenzali respiratori riconducibili all’infezione da corona virus con l’allestimento di tende per il triage esterno e stanze per l’isolamento”. Per la nostra rappresentanza sindacale è, pertanto, opportuno che venga creato “un filtro, tecnicamente un pre triage, per evitare che le persone con sintomi vengano in contatto con il resto dell’ospedale” e questo, a salvaguardia, di ogni cittadino – lavoratore o meno – che possa trovarsi impegnato in attività presso tutti i presidi dell’ASL.

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