PNALM – Tutela del camoscio, monitorato il Parco della Meta
In un inverno troppo caldo e con scarso innevamento, sui prati ripidi di alta quota della dorsale dal Monte Petroso al Monte Metà, i branchi di camoscio appenninico hanno preferito rimanere sui pascoli di altitudine piuttosto che rifugiarsi nei boschi della Val Canneto e della Valle Pagana, come è loro consuetudine durante le stagioni invernali. Questa situazione anomala ha fatto sì che, soprattutto il massiccio della Meta, area di riserva integrale del Parco, venga sottoposto ad un particolare monitoraggio da parte dei Guardiaparco anche perché quest’area, che declina verso sud est sulla catena delle Mainarde, è una delle naturali zone di espansione della straordinaria popolazione di Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata).
Ma il massiccio della Meta è anche uno dei terreni preferiti per alpinisti ed escursionisti che si avventurano sui canaloni innevati in questo periodo, andando fuori sentiero, provocando così estremo disturbo agli esemplari di camoscio che stazionano in zona. I controlli dei giorni scorsi hanno portato le guardie del PNALM ad accertare la presenza di alcune persone fuori dai sentieri autorizzati e per questo sanzionati proprio per il disturbo arrecato alla fauna selvatica in violazione delle norme di tutela del Parco oltre che le misure di conservazione dei SIC e ZPS, ovvero delle aree della Rete Natura 2000, per le quali sono vigenti particolari misure di conservazione. Ma alla voce “disturbo” appartengono anche altri comportamenti scorretti che non di rado di registrano tra gli amanti della montagna quali la ricerca di foto sempre più sorprendenti, quindi sempre più vicini agli esemplari, senza contare la cattiva abitudine di richiamarsi ad alta voce tra amici, che, in montagna assume un effetto parecchio amplificato che crea ulteriore disturbo.
I controlli continueranno al fine di assicurare le migliori condizioni di tutela a tutte le specie presenti che meritano rispetto e anche per questo si invitano tutti gli escursionisti, amanti delle montagne e della Natura, a rispettare le norme, a restare lungo i sentieri autorizzati, consapevoli che si sta attraversando e godendo di un ambiente delicato, di grande valenza naturalistica e soprattutto patrimonio di tutti noi e delle future generazioni.