REGIONE – Orso marsicano, Blasi (M5S): La sua tutela messa in pericolo dall’ok alla caccia

“Sono anni che la Regione Lazio gioca sulle parole e sulla pelle di una specie animale a rischio estinzione: l’orso bruno marsicano – spiega la portavoce 5 Stelle Silvia Blasi.
“Come lo fa? Evitando di creare, come invece dovrebbe, concordandola con il soggetto interessato – ovvero il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise –, l’area contigua: una porzione di territorio cuscinetto, a confine con un’area protetta, che garantisce protezione e riparo dalla caccia, come prevede l’ordinanza del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare del 1993. Da allora, le Regioni Abruzzo e Molise lo hanno fatto, costituendo l’area contigua in cui l’orso bruno marsicano, una delle specie maggiormente a rischio presenti all’interno del Parco, riesce così a sfuggire alla caccia, permessa nelle aree al di fuori dei parchi.
La Regione governata da Zingaretti invece no, non vuole farlo, anzi. Da 15 anni tergiversa sulla doppia denominazione: zona di protezione e area contigua, sottraendosi alla più elementare delle azioni per tutelare la biodiversità, ovvero quella di mettere al riparo i pochi esemplari rimasti di una specie in via di estinzione.
“Nel corso di queste ultime settimane, inoltre, la giunta Zingaretti ha persino introdotto nel testo del Collegato alla legge di Stabilità, con una norma all’articolo 13 – spiega ancora Blasi – l’estensione della caccia ai non residenti proprio nell’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNLM), mettendo così a rischio la sopravvivenza di diverse specie protette, tra cui l’orso, di cui nell’Appennino rimangono appena 50 esemplari. Per questo ho portato e sto portando avanti una battaglia che si è concretizzata nell’approvazione di un Ordine del giorno di cui sono prima firmataria: il documento approvato impegna la giunta ad istituire entro 90 giorni l’area contigua al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, rispettando finalmente quanto stabilito dalla normativa statale e regionale, nonché dalla perimetrazione definita con il provvedimento del 1993 del Ministero dell’Ambiente.
Da quel che si apprende dagli uffici regionali competenti, la Regione si era anche auto-imposta una scadenza (ovviamente non rispettata) per la costituzione dell’area contigua: entro giugno 2019. Siamo a febbraio 2020 e io credo che il mio ordine del giorno darà la scossa giusta affinché la giunta Zingaretti non faccia l’addormentata nel bosco, visto che siamo in tema di parchi, e decida di conformarsi alla legge e tutelare ciò che ha di più caro sul proprio territorio: la biodiversità!

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