FROSINONE – Coronavirus, Ottaviani: “Assembramento significa non più di due persone”

Continuano su tutto il territorio comunale le operazioni di controllo da parte degli agenti della municipale, disposte dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, per verificare il rispetto delle prescrizioni emanate dal Governo in materia di chiusura dei pubblici esercizi e di divieto di assembramento nei luoghi pubblici. Numerosi sono stati i verbali di constatazione che, in alcuni casi, si sono tradotti anche in segnalazioni all’autorità  giudiziaria, con particolare riferimento a soggetti non residenti, provenienti da zone anche molto distanti dal capoluogo, e che non sono stati in grado di fornire giustificazioni oggettive sulla loro presenza in città. Come, del resto, sempre numerose sono state le richieste di spiegazione rivolte alle autorità  pubbliche, ivi compreso il Comune, relativamente al concetto di “assembramento”, che viene indicato dal Governo come situazione o fonte di pericolo da eliminare. Sul punto, il sindaco, Nicola Ottaviani, ha chiarito che “sebbene le norme utilizzate nei decreti legge, e nei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non chiariscano cosa si debba intendere per ‘assembramento’, appare sufficiente applicare i principi generali di prudenza e di buon senso, evitando artifici e furbate che si ritorcono contro la collettività  e contro gli autori di certe bravate.
Per sintesi, e soprattutto per cercare di passare agli esempi pratici e concreti, in via generale, potremmo dire che, per andare in farmacia, al lavoro, a fare attività  motoria, con una breve passeggiata nei parchi, nei giardini pubblici o anche in strada o, solo, per la spesa al supermercato, la regola dovrà essere quella di muoversi da soli;
spostarsi in due solo nel caso in cui le persone convivano nello stesso ambiente familiare;
stare in tre, invece, risulta, molto probabilmente, indice di violazione delle attuali normative, tranne, ovviamente, casi del tutto eccezionali e facilmente dimostrabili.
In definitiva, dobbiamo permettere una socializzazione minima nei luoghi pubblici, per garantire e tutelare l’intera società nei prossimi periodi. Mai, come in questo momento, qualche piccolo sacrificio di libertà  individuale può coincidere con il diritto alla salute, propria e degli altri”.

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