FROSINONE – Mascherine e mezzi protettivi introvabili, i Farmacisti scrivono a Zingaretti
Di seguito il testo integrale della lettera inviata all’attenzione del Presidente della Regione On. Nicola Zingaretti, dall’Ordine dei Farmacisti di Frosinone:
Illustre Presidente,
nel nostro Paese stiamo vivendo una situazione drammatica a causa della diffusione dell’infezione da Covid-19 e i professionisti sanitari stanno pagando un tributo molto alto.
Questi eventi sarebbero stati in larga parte evitabili se gli operatori sanitari fossero stati correttamente informati e dotati di sufficienti dispositivi di protezione individuale adeguati: mascherine, guanti, camici monouso e visiere di protezione che invece continuano a scarseggiare o ad essere centellinati in maniera inaccettabile nel bel mezzo di un’epidemia a cui pure l’Italia si era dichiarata pronta solo a fine qualche mese fa.
I farmacisti (siano essi ospedalieri, in forza al territoriale del SSN, o che operino all’interno di parafarmacie o farmacie di comunità) sono al lavoro tutti i giorni a consigliare e rassicurare, ad ascoltare e dispensare medicinali, e quindi sono a stretto contatto con il pubblico rappresentando una categoria ad altissimo rischio; il numero dei farmacisti contagiati (e la nostra provincia purtroppo non ne è esente) e di quelli che stanno morendo di Covid-19 ogni giorno, con il silenzio dei media, è ormai lungo; ieri è deceduto anche un collega di Nettuno. E se un farmacista o un suo collaboratore restano contagiati, una farmacia si chiude e con essa, anche la garanzia per il Cittadino di un servizio fondamentale.
In ragione di quanto descritto, per noi farmacisti della provincia di Frosinone ormai la situazione professionale, è diventata insostenibile; da settimane abbiamo chiesto a tutte le Autorità ed alla Protezione Civile l’assegnazione di idonee mascherine protettive che per noi sono introvabili e che sono state fornite ad altre categorie – alle quali va il nostro massimo rispetto perché impegnati come noi a contrastare l’emergenza – ma che non sono più esposte della nostra; nonostante tutto continuiamo a prestare la nostra opera sul territorio e nelle strutture del SSN, contrastando senza strumenti all’altezza il Covid-19.