CASTELGANDOLFO – Legambiente: monitoraggio rifiuti sulla riva del lago Albano
Terza giornata di Goletta dei Laghi 2020 nel Lazio e, dopo il dossier regionale sulle microplastiche nelle acque dei laghi, i volontari di Legambiente Lazio e dal circolo “Appia Sud – Il Riccio” sono stati impegnati questa volta nel monitoraggio dei rifiuti abbandonati lungo la riva del Lago Albano di Castel Gandolfo (RM), in corrispondenza di Via Spiaggia del Lago, lungo due transetti. I risultati della caratterizzazione dei rifiuti abbandonati lungo l’ambiente ripariale, su un’area campionata di 1.600 mq sono stati: 1.008 rifiuti, il 41,6% sono mozziconi di sigaretta, il 36,4% plastica monouso abbandonata, una concentrazione di rifiuti molto elevata rispetto a quanto riscontrato nel medesimo controllo lungo le spiagge del litorale del Lazio.
“C’è una quantità veramente preoccupante di rifiuti abbandonati lungo le rive del Lago Albano, con elevatissima concentrazione di mozziconi di sigarette e plastiche monouso ma anche di bottiglie in vetro e altri oggetti – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – il chiaro risultato di comportamenti incivili e di una raccolta che non funziona come dovrebbe. Bisogna mettere in campo tutto il possibile per impedire in primo luogo l’utilizzo di plastiche negli imballaggi e nel confezionamento di prodotti ad uso alimentare, nel rispetto del pacchetto europeo per l’economia circolare e adottando, di fronte alla presenza di ecosistemi idrici tanto belli quanto delicati, soluzioni intelligenti e virtuose: dal vuoto a rendere al monouso in bioplastiche, prima che ogni rifiuto plastico si trasformi in centinaia di particelle di microplastica disperse nell’acqua del Lago. Le dinamiche da mettere in campo con forza, a difesa del Lago, della sua bellezza e della green economy che qui può trovare ampi spazi di crescita, sono: contratti di Lago per una governance dal basso verso la difesa degli ecosistemi, gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti da parte delle amministrazioni comunali e rilancio del ruolo delle aree protette regionali, nella tutela della biodiversità, considerando in questo caso proprio il Parco Regionale dei Castelli Romani entro il quale ricadono sia il Lago Alano che quello di Nemi”.
Il monitoraggio di Legambiente è scattato dopo che i volontari del circolo “Appia Sud – Il Riccio”, nei giorni scorsi, avevano effettuato i prelievi nell’acqua del Lago i cui risultati delle analisi saranno resi pubblici il prossimo 30 luglio, segnalando una pessima situazione in riguardo al numero di rifiuti nei luoghi dei prelievi e in tutto l’’areale lacustre.