SORA – Post-Ruspandini, Marcelli: “De Donatis si dissoci”
L’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna è una delle pagine più tristi della Repubblica.
Fra le tante dichiarazioni rilasciate sui social è assurta alla ribalta nazionale quella del Senatore Ruspandini: “Nessuno di noi era a Bologna 40 anni di bugie e di processi farsa”. Vari esponenti politici hanno già espresso sdegno e riprovazione, lo stesso ha fatto l’A.N.P.I. ed anche autorevoli giornalisti come Mentana. Il coro di condanna verso la frase impiegata dal Senatore appare unanime. Inoltre, se il Senatore ritiene che i processi siano stati una farsa e ne ha le prove si rivolga alla Magistratura.
Si ritiene che di fronte a simili affermazioni, formulate da un membro del Senato della Repubblica che è stato eletto in un collegio che include anche Sora, la nostra città, attraverso il Consiglio Comunale che la rappresenta, debba dare un segnale forte ed inequivocabile esprimendo con fermezza il proprio dissenso. Per questo motivo il M5S Sora ha depositato un Ordine del Giorno con il quale chiede all’Assise cittadina di manifestare solidarietà nei confronti delle vittime dell’attentato, dei loro familiari e della Magistratura, ma soprattutto di esprimere ferma condanna in merito al contenuto del post del Senatore Ruspandini riportante la frase: “Nessuno di noi era a Bologna 40 anni di bugie e di processi farsa”.
Si auspica che il Sindaco De Donatis colga questa l’occasione insieme alla sua maggioranza e non esiti a votare in favore dell’Ordine del Giorno prendendo le distanze dal Senatore Ruspandini.
Dopotutto il Primo Cittadino proviene dal PSI, di cui è stato componente anche del Consiglio Nazionale, così come proveniva dal PSI colui che in quel lontano giorno del 1980 era il Presidente della Repubblica: Sandro Pertini.
Al Sindaco non si chiede altro che di restare coerente con il suo trascorso politico e difenderne i valori condannando le improvvide dichiarazioni del Senatore Ruspandini.
Non dovrebbe essere una cosa poi così difficile per chi ha professato gli ideali del socialismo, di fronte alla matrice neofascista della strage che, come ricordava giorni fa un autorevole quotidiano economico nazionale, “è scolpita nella pietra e certificata dalle sentenze per gli esecutori materiali”.