FROSINONE – Furti e rapine, presa la banda dell’Audi
Nella mattinata odierna gli uomini della Polizia Stradale di Frosinone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord
nei confronti di quattro cittadini albanesi accusati di associazione a delinquere
finalizzata all’esecuzione di furti e rapine e detenzione abusiva di armi.
Le indagini hanno preso inizio nello scorso mese di settembre e sono state svolte con
l’ausilio di mezzi tecnici, quali intercettazioni telefoniche e pedinamenti realizzati
con dispositivi di tracciamento satellitare.
L’obiettivo degli investigatori delle Sottosezioni Autostradali di Frosinone e Cassino
era un gruppo di soggetti di etnia albanese che aveva messo a segno numerosi furti
in abitazione nel territorio della provincia di Frosinone.
La particolarità della banda era l’estrema pericolosità dei componenti i quali erano soliti
agire con il buio, servendosi di potenti autovetture, principalmente Audi, con le quali mettevano in serio pericolo sia le pattuglie delle forze dell’ordine che gli altri utenti della strada durante gli inseguimenti.
I malviventi, oltre a disporre di veicoli ad elevate prestazioni, fittiziamente intestati a
“prestanome” e opportunamente modificati presso autofficine compiacenti, avevano a
loro disposizione armi e strumenti d’effrazione di varia tipologia che utilizzavano
durante le loro azioni. Secondo l’accusa, in caso di ferimenti durante le scorribande, le persone arrestate in queste ore, potevano anche contare su medici e strutture sanitarie compiacenti. Come spiega la nota della Polizia, “è stato infatti appurato che uno dei componenti della banda, durante l’esecuzione di un furto, era rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco, esploso verosimilmente dal proprietario di una delle abitazioni colpite. Il soggetto era stato sottoposto ad esami radiografici ed alle cure del caso presso una clinica privata del casertano”.
Nella serata del 14 novembre scorso, la stessa banda era stata intercettata dalle Volanti
della Questura di Napoli. L’inseguimento che ne era scaturito aveva provocato il
ferimento di due agenti ed il danneggiamento di quattro autovetture della Polizia. Le
persone a bordo dell’Audi, dopo aver abbandonato l’auto, erano riuscite a dileguarsi
nelle campagne del casertano. Considerata l’estrema pericolosità dei soggetti, si decise di imprimere una svolta alle indagini: gli uomini della Polizia Stradale di Frosinone si recarono nella provincia di Caserta organizzando un apposito servizio per cercare di bloccare il veicolo dei malviventi.
Gli agenti, avendo individuato il luogo dove i componenti della banda avevano lasciato l’auto “pulita”, si appostarono lungo la strada attendendo l’arrivo dell’Audi e predisponendo, quindi, un vero e proprio “blitz” con numerosi veicoli di servizio.
All’arrivo dell’Audi la strada, situata nel centro abitato di Frignano (CE) venne sbarrata con un furgone ed il veicolo dei ladri venne bloccato da dietro con un fuoristrada. Nonostante ciò, il conducente dell’Audi tentò una manovra evasiva urtando a retromarcia il fuoristrada che cercava di bloccarlo.
Gli uomini della Polizia, però, ebbero la meglio e, dopo una breve colluttazione, riuscirono a bloccare tutte le persone a bordo dell’Audi.
La perquisizione ha permesso di rinvenire numerosa refurtiva, consistente principalmente in oggetti d’oro, per un valore di più di ventimila euro, provenienti da tre distinti furti commessi poco prima a Giugliano in Campania (NA) ed a Centurano (CE).
I tre soggetti, inoltre, erano in possesso di diversi attrezzi atti allo scasso e di una
pistola calibro 7,65, carica, risultata rubata un mese prima a Carinola (CE).
La perquisizione dell’abitazione di uno dei tre, ritenuto il capo della banda, ha consentito di rinvenire e sequestrare la somma in contanti di circa 12.000 Euro, probabilmente provento della serie interminabile di furti commessi in varie parti di Italia. Per i i tre albanesi, dunque, l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, furto aggravato in abitazione e porto illegale di arma da fuoco.
Proprio grazie alla complessa e articolata attività d’indagine, resa particolarmente
difficile dal contesto ambientale ostile in cui i soggetti trovarono riparo, e dopo un’attenta analisi di elementi ulteriori emersi durante le fasi dell’arresto, è stato possibile ricostruire dettagliatamente tutti gli spostamenti del gruppo criminale, collocando i sodali nei medesimi luoghi in cui, nel tempo, erano stati consumati altri numerosi delitti di natura predatoria; allo stesso modo è stato possibile ricostruire l’organigramma di una vera e propria associazione a delinquere, con base nella provincia di Caserta, all’interno della quale ognuno rivestiva un preciso ruolo.
Il promotore dell’organizzazione che svolgeva anche il ruolo dell’autista – secodo l’accusa – era un albanese trentaduenne, rintracciato presso un’abitazione situata a Scoppito (AQ), mentre altri due connazionali di 31 e 26 anni, rintracciati presso le rispettive abitazioni di Fossalto (CB) e San Prisco (CE), erano coloro che materialmente eseguivano i furti nelle abitazioni, posti in essere con modalità tali da arrecare notevoli danni alle proprietà. Durante i furti, come emerso, sono state addirittura smurate le casseforti e divelte, con estrema facilità, le porte blindate più resistenti. Un quarto uomo, anch’esso materiale esecutore dei furti, è tuttora ricercato poiché probabilmente fuggito in Albania.
Gli arrestati sono stati condotti in Carcere.