REGIONE – Coldiretti Lazio, agli Oscar Green 2020 vince la creatività di 8 giovani imprenditori
Ha vinto la creatività e la sostenibilità agli Oscar Green 2020, il concorso di Coldiretti che premia le idee innovative dei giovani imprenditori del Lazio.
Otto i vincitori premiati ieri, nella suggestiva cornice di Castello Orsini a Nerola, dove ad aprire la manifestazione è stato proprio il sindaco, Sabina Granieri.
“Vogliamo ripartire dalla nostra terra e dall’agricoltura – spiega il primo cittadino – per una rinascita di questo Comune, che ha vissuto la zona rossa. Ci auguriamo che Coldiretti Lazio possa essere parte del progetto che abbiamo in mente anche per rilanciare il turismo di prossimità”.
Ed è proprio sul tema del turismo che si è svolta la tavola rotonda, che ha preceduto la premiazione, nella quale sono tati consegnati da Danilo Scenna, i premi ai giovani imprenditori del Lazio, arrivati in finale tra le trentatré imprese che hanno partecipato al bando.
Sei le categorie in gara legate alla “Sostenibilità” e alla “Creatività”, che sono state tra le più partecipate, ma anche “Noi per il sociale”, “Campagna Amica”, “Impresa 5. Terra” e “Fare rete”.
Nella categoria “Creatività” spicca per la sua capacità innovativa l’idea di Marco Iacobelli, un trentaseienne di Sora, che insieme al suo socio, ha creato un’app. Wine Listening (www.winelistening.com), questo il nome del progetto, che è già tra le 50 più scaricate. L’app è in grado di riconoscere oltre 2.5 milioni di vini solo dalla foto dell’etichetta. E’ stato da poco lanciato il loro ecommerce, raggiungibile all’indirizzo shop.winelistening.com. Creano anche eventi in vigna, che sono a impatto zero, grazie alla partnership con Silent System® riescono a realizzare concerti/degustazioni in assoluto silenzio, nel rispetto dell’ambiente che ospita la manifestazione.
E poi troviamo il progetto “Secco ma fresco”, nella categoria “Campagna Amica”. L’idea è di Flavio Corsetti, trentaseienne di Cisterna di Latina, che ha pensato di disidratare prodotti di stagione, colti direttamente dal suo orto, per averli in casa tutto l’anno. Una scorta di cibo totalmente naturale. Basta prendere la quantità di prodotto desiderata e rigenerarla in acqua tiepida. E’ utilizzabile per ortaggi, frutta, spezie ed erbe aromatiche.
Nella stessa categoria è arrivato in finale anche la “Cantina subacquea di vino Bio Doc”, realizzata da Giosafat Josè Amici, un trentaquattrenne titolare di un agriturismo “Il borgo Ariccia”, che ha avuto l’idea di affinare il vino nelle acque vulcaniche del Lago di Nemi, dove alla profondità di 18 metri ha posto 500 bottiglie di Roma Doc Rosso Bio. E’ lui stesso, operatore tecnico subacqueo e istruttore professionale sub, ad immergersi. Un progetto che prevede un percorso turistico e culturale che si lega alla storia del Lago e alle navi di Caligola.
Due i finalisti anche nella categoria “Noi per il sociale” con Silvia Proietti e il suo progetto “Agriscuola Nella Vecchia Fattoria” di Mentana. Una nuova concezione di fare scuola, che vuole avvicinare i bambini al contatto con la natura: dalla raccolta dei frutti, all’osservazione degli animali fino alla raccolta delle uova. Prevista anche la coltivazione dell’orto e laboratori per studiare le erbe aromatiche o la raccolta delle olive e il processo di trasformazione con la visita al frantoio più vicino. Nella stessa categoria c’è il progetto “Agriland” che si svolge a Viterbo. A presentarlo è Chiara De Santis. L’azienda agricola, nella concezione multifunzionale di Agriland, deve diventare la nuova agenzia educativa. L’orto di Agriland è la reale espressione di agricoltura sociale. La sua realizzazione nasce dalla concertazione tra l’esperienza lavorativa agricola di Andrea e la strutturazione degli spazi, dettati dall’esperienza di Chiara, quale psicologa ed educatrice.