LATINA – Morìa kiwi, Coldiretti pressa la Regione

Pressing di Coldiretti Latina sulla Regione Lazio per lo stanziamento dei fondi ai produttori che devono reimpiantare a causa della moria dei kiwi che ha colpito oltre il 30 per cento delle coltivazioni estese tra latina e Roma.
“I danni che le aziende stanno subendo sono ingenti – spiega il direttore di Coldiretti Latina, Carlo Picchi – si tratta di attività che sono già state vessate dalla crisi economica causata dalla pandemia e ora non riescono ad affrontare anche questa nuova emergenza. Un problema che non accenna a fermarsi, anche perché il perdurare del clima, caldo che abbiamo registrato in questa stagione, non contribuisce a bloccare la moria che solitamente con il freddo si arresta”.

Coldiretti Lazio sta seguendo questa problematica sin dalle prime segnalazioni arrivate durante l’estate dai produttori e ha sollecitato l’incontro che si è svolto ad agosto alla Piasana, al seguito del quale la Regione ha avviato uno ricerca che sta coinvolgendo oltre al servizio fitosanitario, anche alcune Università italiane, per individuare la causa.

“I produttori hanno urgenza di ricevere al più presto i fondi necessari al reimpianto per poter ripristinare le piantagioni – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – bisogna intervenire subito con la liquidità alle aziende, perché i tempi per poter tornare ai normali livelli di produzione sono lunghi”. Un appello rivolto all’assessore all’Agricoltura, Enrica Onorati.

“Quella dei kiwi è una delle eccellenze del nostro territorio, peraltro con marchio Igp – dice il presidente di Coldiretti Latina, Denis Carnello – non possiamo rischiare di mettere a rischio una produzione, che è stata già compromessa con oltre il 30 per cento del raccolto distrutto. Stiamo parlando di un settore strategico per l’economia laziale, che a Latina rappresenta una delle piantagioni principali con oltre 12 mila ettari di terreno coltivati, circa il 60 per cento della superficie coltivata e oltre 4 milioni di quintali di kiwi raccolti all’anno, per un valore di oltre 500 milioni di euro annui”.

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